In Vallagarina l’incessante solidarietà dell’A.L.Ma.C. “Ma ci manca la relazione”

Anche nell’emergenza, l’associazione A.L.Ma.C. prosegue con la consegna dei pacchi alimentari.

Sono numerose le associazioni che nelle ultime settimane si sono mobilitate per sostenere le famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza Covid19. Si tratta di enti che dopo anni di impegno nel campo sociale, oggi continuano il loro servizio adattandosi alle necessarie misure di distanziamento fisico. È questo il caso di A.L.Ma.C., l’Associazione per la Lotta alle Malattie Cardiovascolari, che dal 1999 si occupa di affiancare le famiglie della Vallagarina attraverso la sua struttura di “Aiuto Alimentare”.

Negli ultimi mesi l’associazione roveretana si è infatti adoperata per continuare la distribuzione di pacchi alimentari, che in epoca di coronavirus avviene attraverso la consegna a domicilio.

“A marzo abbiamo distribuito 160 pacchi e ad aprile supereremo i 200”, riporta Luciano, un volontario di A.L.Ma.C., impegnato quotidianamente nella gestione e distribuzione dei beni. “A questi numeri si sommano poi quelli di alcune persone bisognose che abbiamo incontrato e aiutato, anche se non ci erano ancora state segnalate dai Servizi sociali”.

Ad essere aumentate però non sono solo le persone in difficoltà, come spiega la responsabile della struttura, Sabina Chiasera, ma anche il fabbisogno alimentare famigliare, “tenuto conto che le scuole e le mense per i bambini sono chiuse”. Per questo l’associazione ha deciso di aumentare i beni distribuiti così da garantire “una spesa che sia davvero importante per le famiglie”.

Per riuscire a coprire tutte le richieste, l’associazione fa affidamento sul Banco alimentare, la Caritas e il progetto di “Carrello Solidale” nei supermercati, dai quali provengono alimenti a lunga conservazione e di prima necessità. “A questi beni essenziali dobbiamo però aggiungerne altri: l’olio o il caffè, ad esempio, li comperiamo noi. A volte riusciamo a consegnare anche prodotti freschi”, racconta ancora Luciano. Per questi acquisti l’associazione si basa sui contributi del Comune, “ma anche sulle donazioni di diversi cittadini, che in questo periodo sono aumentate”.

Oltre alla distribuzione di alimenti, i volontari cercano di mantenere viva la relazione con le famiglie. Diversamente dal passato però, quando era possibile raggiungere la sede e vivere un momento di aggregazione, oggi il contatto avviene telefonicamente, potendo incontrare solo chi risiede vicino. “Qualcuno può pensare che a preparare e distribuire un pacco ci voglia poco. Ma la verità è che dietro c’è moltissimo, soprattutto un rapporto”, sottolinea il volontario. “In tempi normali chi veniva da noi si fermava e si confidava. Questa relazione ci manca – conclude Luciano – ma continuiamo comunque a fare il nostro lavoro, e lo facciamo volentieri”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina