Alec, che aggiusta la vita

Una scena tratta da “Quello che veramente importa”

A volte “quello che veramente importa” (titolo di questo film) sta al di là di ciò che si vede, si affida a mezzi fragili. È il caso di questo film (titolo originale: “The Healer” ) per tutta la famiglia diretto dallo spagnolo Paco Arango, disponibile gratuitamente sul canale Raiplay (Film on demand), che non meriterebbe di essere guardato per il valore del racconto di finzione, mentre tutto ciò che sta dietro ad esso – ed è vita vera – lo rende interessante.

La storia è una favola di buoni sentimenti, da guardare tutti insieme sul divano, bambini, ragazzi, genitori e anche i nonni se sarà di nuovo possibile…

Alec Bailey vive in Inghilterra, sta per compiere 30 anni e avrebbe un vero talento per aggiustare gli apparecchi elettrici, ma non ha alcuna idea di aggiustare la propria vita: gioca, va a donne, è pieno di debiti, ha gli strozzini alle calcagna, e il suo negozio di riparazione è sull’orlo del fallimento. È a questo punto che si fa vivo uno zio che vive in Canada. Questo zio, di cui lui ignorava l’esistenza, si offre di saldare ogni suo debito a condizione che si trasferisca in Nuova Scozia per un anno. Seppure contro voglia, pressato dalle circostanze, Alec accetta e parte. All’arrivo trova un villaggio sperduto, una casa ancora più sperduta e l’ostilità del poliziotto locale; trova però anche l’amicizia di una giovane veterinaria che lo aiuta nella ricerca di lavoro con un’inserzione sul giornale locale che annuncia: Il Guaritore. Aggiusto ogni cosa elettrica. Peccato dimentichi la parola ‘elettrica’, così in breve Alec si trova davanti persone affette da malattie, che sperano da lui la guarigione. Scoprirà anche che quello di guaritore è un dono che si tramanda all’interno della famiglia, che può essere accettato o rifiutato. A lui ora tocca scegliere…

L’intervento diretto del regista al termine del film chiarisce che i guaritori a cui si riferisce non sono santoni dotati di poteri soprannaturali, ma persone come Paul Newman – l’attore americano a cui il film è dedicato – che si prendono cura degli altri e cercano di aiutarli a guarire.

Si scopre così che tra le imprese umanitarie di questo mito hollywoodiano c’è il SeriousFun Children’s Network, una rete di campi estivi gratuiti per bambini e ragazzi affetti da malattie gravi o croniche. Una rete che in 30 anni si è espansa in tutto il mondo ed ha raggiunto anche l’Italia dove nel 2007, in un’oasi del WWF sulle montagne di Pistoia, è stato fondato il Dynamo Camp. Sono realtà che agiscono d’intesa con gli ospedali, unendo medici, infermieri e psicologi, ma anche un gran numero di giovani volontari per permettere a bambini e ragazzi dai 7 ai 17 anni di vivere un’esperienza estiva di vita piena che restituisca loro entusiasmo, sicurezza, autonomia, speranza, capacità di farcela. A loro e alle famiglie. Si chiama Terapia ricreativa.

La pastorale giovanile della Diocesi propone la visione del film nell’ambito della settimana di preghiera per le vocazioni sul tema “Datevi al meglio della vita”. Nel sito diocesano una scheda offre indicazioni e spunti di approfondimento.

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