La SAT consegna il Catasto dei perimetri dei ghiacciai

È stato consegnato oggi al Servizio Geologico della Provincia Autonoma di Trento e ai Parchi naturali del Trentino il “Catasto SAT perimetri dei ghiacciai”, aggiornato al 2023: un documento redatto dalla Commissione Glaciologica SAT che permetterà di correggere le mappe dei parchi, dei portali cartografici attualmente non più aggiornamenti anche in seguito ai forti ritiri dei ghiacci degli ultimi anni.

Alla consegna del documento hanno partecipato il presidente della SAT, Cristian Ferrari; il presidente della Commissione Glaciologica di SAT, Enrico Valcanover; la dirigente del Servizio sviluppo sostenibile e aree protette PAT, Angiola Turella; il direttore Ufficio previsioni e pianificazione della PAT, Mauro Gaddo; il dirigente del Servizio Geologico della PAT, Mauro Zambotto; il direttore del Parco Naturale Adamello Brenta, Matteo Viviani; il presidente del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino , Valerio Zanotti; la direttrice Comunicazione e Relazioni Esterne, Gruppo Lunelli, Camilla Lunelli.

La Commissione Glaciologica SAT, insieme a PAT e MUSE, è impegnata annualmente nelle attività di misurazione dei ghiacciai trentini. “La Società degli Alpinisti Tridentini, in collaborazione con i volontari della propria Commissione Glaciologica – spiega il presidente di SAT, Cristian Ferrari – ha completato un importante lavoro di perimetrazione dei ghiacciai trentini utilizzando dati satellitari Sentinel, strumenti open-source e rilievi fotografici di alta precisione forniti dalla Provincia autonoma di Trento. Il progetto è stato sostenuto anche dalla società Surgiva, attiva all’interno del Parco Naturale Adamello Brenta. L’obiettivo del progetto è stato quello di documentare con rigore scientifico l’evoluzione delle superfici glaciali, in un contesto di rapido ritiro dovuto ai cambiamenti climatici. Alla fine dell’estate 2023, abbiamo ottenuto una mappatura aggiornata e validata, che oggi consegniamo all’ente pubblico e ai parchi trentini come patrimonio comune. Un gesto di restituzione e responsabilità, affinché le istituzioni possano aggiornare le informazioni in proprio possesso, le mappe ed il portale geocartografico provinciale per continuare a proteggere questi fragili ecosistemi d’alta quota”.

Negli ultimi anni, anche grazie alla collaborazione con Surgiva, è stato avviato uno studio che ha l’obiettivo di realizzare un sistema di analisi semiautomatico, tramite l’utilizzo combinato di immagini satellitari e ortofoto PAT-2022, per monitorare lo stato e l’estensione dei ghiacciai del Trentino e quindi supportare le misure svolte sul campo. Ad intervenire anche Camilla Lunelli, direttrice Comunicazione e Relazioni Esterne, Gruppo Lunelli: “Per Surgiva, la cui acqua ha origine nel ghiacciaio dell’Adamello, sostenere la SAT è un gesto naturale: condividiamo la stessa attenzione per l’ambiente e per la montagna. Questa partnership rafforza il nostro legame con il territorio trentino, promuovendo la tutela dei ghiacciai e la consapevolezza del cambiamento climatico. Surgiva si impegna concretamente su vari fronti, a partire dalla certificazione di Carbon Neutrality di tutte le emissioni dirette dell’azienda”. E, specialmente a seguito delle alte e costanti temperature registrate nell’estate del 2022, questo lavoro ha permesso di avere un’analisi aggiornata sui perimetri dei ghiacciai trentini, in un’epoca segnata sempre più dai cambiamenti climatici.

“L’ultimo catasto dei ghiacciai che abbiamo è il Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani a cura di Smiraglia e Diolaiuti del 2015 con, per il Trentino, dati rilevati al 2011. Sono davvero troppi 12 anni. I dati aggiornati a oggi, o meglio al 2023 sono molto significativi anche alla luce di un’evoluzione estremamente rapida di quelli che sono i fenomeni di arretramento e riduzione delle aree. Dal 2011 al 2023 abbiamo perso circa 1/3 della superficie delle aree glacializzate all’interno della provincia di Trento. Nel 2013 i ghiacciai trentini incontravano una superficie di poco più di 30 km quadrati, oggi la superficie glacializzata è di poco più di 20 km quadrati”, ha aggiunto Enrico Valcanover, presidente della Commissione Glaciologica di SAT.

I dati di rilevazione – elaborati da Massimo Santoni e Francesca Vallongo – sono andati a confluire all’interno del recente libro “I Ghiacciai del Trentino”, pubblicazione di oltre 500 pagine e senza precedenti che esplora il mondo dei ghiacciai trentini, analizzandone la loro evoluzione nel tempo. Il volume è curato da Cristian Ferrari, ingegnere ambientale e presidente della SAT e da Alberto Carton, professore ordinario di geografia fisica e geomorfologia, con il contributo dei componenti della Commissione Glaciologica SAT e diversi autori appartenenti a enti di ricerca.

“Il lavoro svolto per il rilievo e l’elaborazione di questi dati – prosegue Valcanover – è estremamente tecnico e professionale, sono necessarie competenze molto specifiche e di alto profilo. Quello che come SAT vogliamo sottolineare è che si tratta di attività portate avanti come lavoro di volontariato. I ghiacciai sono un patrimonio della collettività, e come SAT intendiamo proseguire nella restituzione e condivisione del lavoro, così che tutti possano usufruire delle informazioni sullo stato attuale dei ghiacciai trentini”.

 

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