Da Buscetta a Pinocchio, l’Italia del nostro cinema

La locandina del “Pinocchio” di Matteo Garrone, con Benigni nei panni di Geppetto

“Per ricostruire il nostro Paese dopo la drammatica epidemia sarà necessario recuperare ispirazioni e, quindi, tornare a sognare e a far sognare. E questo è il compito precipuo dell’arte, della creatività e degli artisti. Un compito alto, che la nostra Costituzione disegna all’art. 9”.

La 65a cerimonia dei premi David di Donatello, i riconoscimenti dell’Accademia del cinema italiano, si è aperta venerdì scorso con le parole del presidente Sergio Mattarella. Una cerimonia non in presenza, ma tutta in collegamento streaming nel clima da emergenza Covid-19, condotta da Carlo Conti e trasmessa in diretta da Raiuno.

Il presidente Mattarella, nel suo messaggio, ha ricordato i non pochi affanni che vive il settore: “Il mondo del cinema sta subendo, in misura particolarmente pesante, le conseguenze della terribile epidemia che si è abbattuta improvvisamente sulla nostra esistenza, sconvolgendone usi, abitudini, progetti e realizzazioni”. Su questo punto, nel corso della serata, è intervenuto anche il ministro Dario Franceschini, che ha promesso tempi brevi e soluzioni chiare per sostenere il settore, per tornare a riaprire i set come pure le sale, rispettando le misure di sicurezza.

Veniamo ai premi.

Il palmares più pesante è quello del film Il traditore di Marco Bellocchio: miglior film, regia, attore protagonista Pierfrancesco Favino, attore non protagonista Luigi Lo Cascio, sceneggiatura originale e montaggio. Presentato a Cannes nel giugno scorso, è il ritratto problematico e complesso che il regista di Bobbio fa di Tommaso Buscetta, “il boss dei due mondi”, la cui collaborazione ha permesso il “maxi processo” negli anni ’80.

Al Pinocchio di Matteo Garrone, con Benigni nei panni di Geppetto, sono andati invece ben 5 David di Donatello tecnici: Effetti visivi, scenografie, costumi, trucco e acconciature.

Mentre il film Il primo re di Matteo Rovere si è aggiudicato la miglior produzione, fotografia (Daniele Ciprì) e suono.

Miglior attrice protagonista è Jasmine Trinca per il film La dea fortuna di Ferzan Özpetek, film che ottiene anche un secondo David per la miglior canzone Che vita meravigliosa di Diodato, fresco vincitore del 70° Festival di Sanremo. È invece Valeria Golino la miglior attrice non protagonista per 5 è il numero perfetto di Igort.

Nel corso dei David di Donatello 2020 sono stati assegnati anche: il David per il miglior regista esordiente a Phaim Bhuiyan, 22enne di origini bengalesi che vive nel quartiere mutlietnico di Tor Pignattare, a Roma, e si racconta in Bangla; il David giovani a Mio fratello rincorre i dinosauri di Stefano Cipani; il David dello spettatore a Il primo Natale di Ficarra e Picone; il riconoscimento per il miglior film straniero a Parasite di Bong Joon Ho. Un toccante omaggio è stato reso poi a Franca Valeri con un David di Donatello onorario, nell’anno anche del suo centenario, il prossimo 31 luglio 2020.(Sir).

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