Nel settimo giorno di Giubileo i giovani trentini hanno vissuto uno dei momenti più importanti del loro pellegrinaggio: la Veglia con papa Leone XIV a Tor Vergata.
La giornata è iniziata come le altre: sveglia, colazione, catechesi con il vescovo Lauro. Prima però, sono stati salutati dal parroco di San Bernardo di Chiaravalle, Don Fabio, e da Don Simone, che in questi giorni li ha ospitati presso la struttura della parrocchia. “Voi siete il sale della terra – è stato detto loro – ciò che state vivendo è importante per la storia della Chiesa e per la storia della città di Roma. Dio vi sta preparando per essere messaggeri di Vangelo, avanti tutta!”.

Quindi è intervenuto il vescovo Lauro: “Mi mancherà questo tempo bello in cui sono stato in mezzo a voi. Sto imparando tanto e sto ricevendo tanti spunti. Da una ragazza, nei giorni scorsi, ho ricevuto una perla preziosa: si trovava alla GMG di Lisbona ed è rimasta colpita quando papa Francesco ha detto “voi giovani dovete brillare”. Ecco, lei mi ha detto che in questi anni ha provato a brillare ed è stata guidata da questa parola. “Adesso devo brillare anche per me”. È geniale. Quando il Signore ci invita a diventare luce e sale lo fa perché sa che facendo così ti prendi una botta di vita. Quando uno vive amando, brillando nel voler bene e nell’incontro non lo fa per gli altri, lo fa per sé, così si diventa felici”. Nelle parole di papa Leone, che i giovani hanno riletto per le riflessioni personali, si legge quanto segue: “Dio per rendersi vicino e accessibile agli uomini, si è rivelato a noi negli occhi fiduciosi di un bambino, nella mente vivace di un giovane, nei lineamenti maturi di un uomo”. Don Lauro ha quindi commentato così: “Dentro a questa umanità, trovate il modo per brillare dentro, per voi e per gli altri. Ve lo auguro per questa vita, e anche per la prossima! Vi auguro di tornare e ritornare su queste parole del Papa, vi auguro un buon cammino verso Tor Vergata, insomma: vi auguro di “brillare alla Gesù Cristo”.
A seguito del momento di Catechesi, don Simone è stato omaggiato dai giovani trentini con una scatola contenente alcuni prodotti nostrani, dalla polenta di Storo a del buon vino: “Grazie di cuore per questo incontro – ha detto -, sono stati giorni di gioia con scambi che arricchiscono per tutta la vita. Abbiamo assaggiato un pezzettino del Regno dei Cieli in questi giorni, vi apparteniamo già”.

Infine, don Mattia Vanzo, guida della Pastorale Giovanile Trentina, ha ringraziato di cuore i giovani, i sacerdoti, le suore operaie e il gruppo regia: “per aver aiutato a costruire tutto questo e aver fatto sì che filasse tutto liscio”.
Terminata la Catechesi, zaini in spalla direzione Tor Vergata. Circa 10 chilometri di cammino, alleggeriti dalla graditissima presenza dei volontari della Protezione civile (tra cui molti trentini) a consegnare acqua, succhi, borracce e snack per il viaggio.

Arrivati a Tor Vergata, si è respirato sin da subito un clima di speranza, i colori del mondo brillavano nelle bandiere di ogni provenienza e i cori intonati dai giovani si intrecciavano creando legami interculturali. Una volta ritirato il kit alimentare, che sarebbe servito per la cena, la colazione e il pranzo finali, i giovani si sono accampati ai piedi della Torre O, nel settore 2. Lì, dalle 15 alle 20 circa, si sono alternati sul palco brillanti momenti musicali a cura di rock band cristiane del calibro sei Reale e dei The Sun, a testimonianze di vita. I giovani trentini, girando nell’area dell’evento, hanno fatto esperienza di incontro, con tutti i popoli del mondo, scambiandosi abbracci, sorrisi, sguardi e, perché no, anche qualche braccialetto. E dunque via alle danze, ai cori, allo sventolamento delle bandiere, allo squadernamento delle pagine del cuore.

Poco dopo, in elicottero, è finalmente giunto papa Leone, che per circa 30 minuti ha girato per la spianata di Tor Vergata a bordo della sua papamobile. Un momento di emozione pura per tutti i presenti, circa un milione di giovani, il primo vero momento di incontro del nuovo Papa con loro: impossibile da dimenticare. Per chi era a casa, questa volta, è stato più semplice seguire l’evento grazie alle numerose dirette.

Raggiunto il palco principale, il Papa ha salutato i giovani, invitandoli ad invocare lo Spirito. La Veglia è iniziata e il silenzio è calato sulla spianata: un silenzio assordante, a testimonianza di quanto la fede possa unire. Un milione di giovani in ginocchio, in adorazione alla Croce, all’Eucaristia, a Gesù. In silenzio ma per gridare al mondo “noi ci siamo, e vogliamo essere visti”. Per ricordare a tutti che credere non è un qualcosa “da sfigati” ma che anzi, insieme è davvero più bello, e che vivere la vita con il Signore è la strada per la felicità, o, come diceva il Beato Carlo Acutis: “è l’autostrada per il cielo”.

Papa Leone, al termine della Veglia, li ha salutati così: “mi raccomando, riposatevi un po’, ci vediamo domani mattina per la Santa Messa, auguri a tutti, buonanotte!”.
La Messa conclusiva del Giubileo dei Giovani sarà questa mattina alle 9 circa. I giovani trentini si sono svegliati dopo una notte difficile, tra terra, vento e addirittura qualche momento di pioggia, davanti a una delle albe più belle della loro vita, forse un segno di ciò che è stato questo Giubileo, un cammino verso Cristo e una rinascita personale. Qui, come in tutti i cammini più belli, finisce l’esperienza ma inizia il cammino della vita.