Le Acli Trentine chiedono una nuova alleanza contro le povertà

Sono più di 300 le persone arrivate da tutto il Trentino per “Estate Insieme”, la festa annuale delle Acli Trentine, quest’anno ospitata a Sarnonico, in Val di Non.

“Non abbiamo più scuse per non indignarci di fronte alle ingiustizie, dalla guerra a livello globale alla povertà e ai diritti calpestati anche a livello locale”, ha detto nel suo intervento, indossando una Kefiah, il presidente delle Acli Trentine Walter Nicoletti. Deciso il richiamo all’atteggiamento dell’Unione Europea e al governo italiano nei confronti di quanto si sta consumando a Gaza.

Nicoletti ha sollecitato una nuova alleanza contro le povertà, ricordando che in Trentino vivono 36.000 persone in povertà relativa, 18.000 famiglie, in aumento nell’ultimo anno, e 12.000 persone hanno difficoltà a trovare cibo.

Serve poi definire una filiera dell’integrazione anche per il bene dell’economia trentina, ha aggiunto Nicoletti, e interventi per affrontare il problema della casa. Positiva in questa direzione l’iniziativa Trentino Abitare di Atas e Casa Padre Angelo.

Infine un richiamo alla comunità trentina perché recuperi il valore della partecipazione, per una politica lungimirante.

Ospite di Estate Insieme Stefano Graiff, presidente del Centro Astalli: nel suo discorso, ha invitato a riconoscere la dignità dei migranti come risorsa per il nostro Trentino, territorio negli ultimi 3 anni raggiunto da 1800 persone all’anno arrivate dalla rotta dei Balcani che dormono in strada, in attesa di iniziare l’iter per la protezione internazionale. Citando Degasperi e Papa Francesco, Graiff ha sottolineato come la pace nasca dalla giustizia e dall’amore, non dalla forza e dalla ricchezza: “Serve un progetto che valorizzi i rifugiati come risorsa per costruire una società solidale e sostenibile”, ha detto.

Sull’altare allestito all’esterno della sala polivalente don Cristiano Bettega, guida spirituale delle Acli, ha messo in mostra assieme alla kefiah anche la Kippah ebraica in segno di dialogo.

Al termine dell’omelia, concentrata sui rischi dell’egocentrismo, don Bettega ha letto il messaggio di padre Francesco Patton, per 9 anni Custode di Terra Santa: “I coloni israeliani e i terroristi di Hamas agiscono per lo stesso obiettivo, vogliono avere la terra in esclusiva… Non dobbiamo mai legarci a nessun carro politico né in Israele, in Palestina, in Siria o in Libano… Nei conflitti sono sempre coinvolte persone che muoiono sia da una parte che dall’altra… Capire le sofferenze da ogni punto di vista, sofferenze che sono di gran lunga precedenti al 7 ottobre 2023… Possiamo e dobbiamo fare pressione sul governo italiano”.

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