Sul Brenta una zona pesca per disabili

Borgo, Associazione Pescatori Dilettanti in assemblea
La proposta, per ora solo verbalmente, ha già ottenuto il parere favorevole degli uffici provinciali competenti. Un progetto, quello promosso dall’Associazione Pescatori Dilettanti della Valsugana, su cui il presidente Celestino Ferrai e tutto consiglio direttivo stanno lavorando da mesi: realizzare una zona di pesca per disabili e pescatori con difficoltà motorie.

Il posto è già stato individuato, sul fiume Brenta, nel tratto compreso tra lo svincolo sulla SS47 e la provinciale. Un luogo facilmente raggiungibile ed accessibile che, con qualche accorgimento e poche strutture, entro il 2017 potrebbe venire adibito anche gli appassionati di pesca con problemi fisici e motori.

Anche i soci hanno detto sì all’iniziativa, lo hanno fatto con entusiasmo nel corso della tradizionale assemblea di inizio anno durante la quale non si è parlato solo di bilanci consuntivi e preventivi. Spazio anche al rinnovo del collegio dei revisori dei conti con Ferrai che ha ricordato come lo scorso anno l’associazione abbia incassato, sotto forma di risarcimenti per la presenza di diverse centraline, oltre 18 mila euro dalla Polemos per il torrente Moggio, dalla Proming per il Brenta, dalla Ydro Dolomiti Enel e dalla Masoenergia per il torrente Maso di Calamento e di Spinelle.

Altri dati sull’attività dell’Associazione Pescatori Dilettanti della Valsugana. Lo scorso anno i libretti di controllo restituiti sono stati 280, rispetto ai 315 rilasciati, e c’è stato un aumento delle uscite: dalle 5259 del 2015 siamo arrivati a 5972 (+713). Sono lievitate anche le catture, passata da 13.145 a 13.819. Nel corso dell’anno sono stati sei gli interventi con l’elettrostorditore e, per quanto riguarda le semine, sono state immesse 296 mila trotelle fario, provenienti dall’incubatoio di Telve di Sopra, 14 quintali 14,00 di fario adulte e 6 come materiale di risulta. “All’associazione pescatori del Tesino abbiamo ceduto 1 quintale di fario adulte, in cambio di novellame di marmorata, ed altrettante fario adulte all’associazione pescatori di Grigno in cambio del maggior impegno del loro incaricato nella gestione dell’incubatoio”. Dalla pescicoltura di Telve di Sopra sono state ricavate circa 500 mila uova di marmorata e 950 mila uova di fario. “I lavori – ha sottolineato il presidente – presso la struttura in località Fontane sono terminati ed è stata ripristinata la strada di accesso. Ringrazio la disponibilità dei volontari per i lavori presso l’impianto, le semine, i recuperi ed l’attività istituzionale”.

Oggi sono 315 i soci, erano 330 nel 2015: 69 sono gli iscritti di Borgo, 44 quelli di Telve, 30 di Roncegno, 21 di Spera ed altrettanti di Novaledo. Molti pescatori arrivano anche da Castelnuovo (19), Torcegno (19), Ospedaletto (17), Villa Agnedo (13) e Carzano. Da ricordare anche la presenza di 3 ospiti ex residenti, 22 ospiti non residenti, un pescatore di Scurelle e ben 17 ragazzi con meno di 12 anni di età. Nel corso del 2016 sono stati rilasciati 309 permessi giornalieri, 9 settimanali e ben 34 permessi doppi.

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