Altogarda Solidale aiuta 500 persone ogni settimana

I volontari di Rovereto di Trentino Solidale
È passato poco più di un anno dall’apertura, e Altogarda Solidale, sezione distaccata e autonoma di Trentino Solidale, può tracciare un bilancio dell’attività dei due centri di distribuzione degli aiuti alimentari. Il responsabile Franco Vassallo racconta che, purtroppo, non c’è riposo: “Di solito se c’è grande affluenza si dice che va bene, ma noi, nel nostro caso, dobbiamo dire purtroppo. È così: ormai dobbiamo prendere atto che ogni settimana vengono circa 500 persone, 40-50 famiglie ad Arco, una ventina al centro di Riva del Garda”.

Altogarda Solidale fa la spesa per le persone che da sole non riuscirebbero a nutrirsi bene. Se infatti la Caritas locale si occupa di fornire il cibo a lunga conservazione, Altogarda Solidale procura alimenti freschi. “Ogni giorno noi volontari – siamo circa una 20, tutti pensionati – usciamo alle 7 con il furgone. Facciamo il giro dei supermercati, e da ognuno ritiriamo le merci che altrimenti sarebbero gettate via”, spiega Vassallo. “Pane, frutta, verdura, yogurt: tutto ciò che per la scadenza troppo vicina non può essere messo in commercio, ma che è ancora assolutamente commestibile e buono. A volte torniamo carichi di pacchi, a volte meno, dipende da quanto si vende”.

In crescita gli utenti, il più delle volte a causa del lavoro che non c’è, che si perde. In maggioranza sono famiglie, spesso numerose, a volte anche italiane. “Da noi vengono sia i singoli che le famiglie”, continua Franco Vassallo. “Ci sono composizioni familiari anche di dieci persone. Oppure anziani che fanno fatica a tirare avanti con la pensione”.

In tempi di crisi, ricorda il responsabile di Altogarda Solidale, gli aiuti sono oggetto di contestazioni: “A volte mi fermano e mi dicono: ma come, aiuti quello che ha la macchina, perfino l’appartamento? E io rispondo, sì, hanno una casa ma sono magari dei mesi che non lavorano, e se non li aiutiamo noi, come fanno? Non è che se una famiglia ha una casa o una macchina allora sta bene economicamente: spesso anzi sono proprio dei costi aggiuntivi che aggravano la situazione”.

Altogarda Solidale si avvale dell’aiuto dei volontari e di altre associazioni, come il locale Lions Club, che finanzia la onlus grazie a donazioni private e cene solidali: sono stati loro a rendere possibile l’acquisto del furgone con cui oggi viene fatto il giro dei supermercati. In prima fila anche la filodrammatica La Grinta, che spesso devolve il ricavato degli spettacoli all’ente di Vassallo. Sergio Santuliana ha dato un fondamentale contributo attraverso la concessione dei locali che oggi sono la sede di Altogarda Solidale.

Durante le feste di Natale, la onlus ha organizzato un pranzo insieme a tutti gli utenti della distribuzione dei viveri: un momento molto intenso in cui si è realizzata una vera integrazione tra fasce sociali, provenienze e culture differenti. “Altogarda ha fatto una cosa straordinaria”, commenta la presidente di Trentino Solidale, Francesca Ferrari. “Ci piacerebbe riuscire a fare lo stesso, a Trento, dove però i punti di distribuzione sono 17 ed è più complicato realizzare un momento di convivialità del genere. Per ora lo abbiamo fatto con i volontari, ma non è abbastanza. La vera inclusione è invitare tutti intorno alla stessa tavola”.

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