“Grazie don Flavio”

Un sacerdote di grande umanità, sempre pronto a regalare un sorriso, attento e vicino a bambini, malati e anziani, tre categorie particolarmente care anche a Papa Francesco, ma che troppo spesso, nella nostra società materialista, rischiano di venire dimenticate. Con queste parole, nella sua omelia, domenica, don Alessio Pellegrin ha raccontato la figura di don Flavio Menapace.

L'occasione, la festa per il cinquantacinquesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale, avvenuta il 2 aprile 1960, che ha visto riunirsi attorno a don Flavio le comunità di Sporminore e Lover erano in festa, assieme a tutta l’Unità Pastorale Cristo Salvatore. Assieme a don Alessio, don Luigi Franzoi e numerosi chierichetti.

Don Flavio è nato a Tassullo nel 1936 e nella sua esperienza pastorale è stato cappellano ad Ala (1960-62), Albiano (1962-65) e Revò (1965-67). Esperienze molto importanti, ricorda l'anziano religioso. “Come sacerdote giovane ho potuto contare sull’appoggio e sull’esempio di parroci più anziani e con esperienza, opportunità che oggi, a causa della scarsità delle vocazioni, non esiste più”.

La sua prima esperienza come parroco titolare è stata a Salter, dal 1967 al 1973 e poi in altri paesi dell’alta Val di Non, come Livo, Smarano e Sfruz. Dal 2002 al 2010 è stato parroco di Sporminore e Lover, fino all’arrivo di don Alessio Pellegrin, ma ha comunque continuato a prestare la sua opera come collaboratore dell’Unità Pastorale. Ora risiede a Sporminore e offre volentieri il suo aiuto per le celebrazioni domenicali e tutte le altre necessità dell’Unità Pastorale.

Questa disponibilità è stata evidenziata dal dono di un orologio da parete offerto, a nome dell’amministrazione comunale, dal sindaco Giovanni Formolo, che ha parlato di quanto sia prezioso il tempo che don Flavio dedica alla comunità, ricordando il salmo 89 della Bibbia: “Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore”.

La Comunità di Campodenno ha invece portato all’altare un cuore in legno, decorato da roselline di carta crespa, a simboleggiare l’amore di tutti e in particolare delle mamme per don Flavio, che durante la celebrazione ha ringraziato, oltre alle diverse parrocchie, i suoi familiari e la sua fedele “perpetua” Anna.

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