Causa il previsto maltempo, il ricordo del rastrellamento di Costabrunella, nel Tesino, promosso dall’Anpi (l’associazione dei partigiani), in programma il 13 settembre, è stato rinviato a sabato 20 settembre. Nella prima mattinata, dopo un momento di raccoglimento al monumento ai partigiani a Castello Tesino, il ritrovo dei partecipanti è al rifugio di malga Sorgazza, in val Malene, da dove si salirà al lago di Costabrunella, sede del gruppo partigiano Gherlenda. Qui, intorno a mezzogiorno, saranno ricordati i caduti (comprese le medaglie d’oro “Ora”, Ancilla Marighetto e “Veglia”, Clorinda Menguzzato) ed è previsto il concerto del gruppo Poesica.
Il comandante Fumo, al secolo Isidoro Giacomin, 23 anni, i compagni lo trovarono morto, ucciso con un colpo alla testa. Un paio di altri partigiani precedentemente catturati e che i tedeschi avevano messo alla loro testa imbottiti di esplosivi, vennero fatti fuori. Erano in circa 350 i militari nazisti e gli uomini del Cst (il Corpo di sicurezza trentino) ma anche, pare, un manipolo di Mongoli del Turkestan, a caccia del battaglione Gherlenda che si era posizionato a Costabrunella, nel Lagorai, sotto Cima d’Asta, nel cuore del Tesino, a oltre 2000 metri di quota e che era stato costituito da una costola della brigata Gramsci che operava nel vicino Feltrino. Favoriti da una fitta nebbia, i soldati del Reich, che lasciarono sul terreno una decina dei loro al termine di un feroce combattimento, sorpresero i partigiani che si difesero e riuscirono a sganciarsi.
Il rastrellamento del 15 settembre 1944, mancava meno di un anno alla fine della Seconda guerra mondiale, faceva seguito ad un’azione del Gherlenda del giorno prima nel corso della quale i partigiani erano scesi a Castello Tesino, assaltando la caserma del Cst e portando via armi su armi. Quelli del Gherlenda all’inizio erano circa una trentina, al massimo poco meno di 100. Il più anziano aveva 31 anni, i più giovani non erano manco maggiorenni, l’età media era di venti.