La chiesetta alpina di Candriai

La chiesetta alpina di Candriai

Bisogna dire che i trentini, come hanno popolato di villette – le tipiche “baite dei zitadini” – il versante Est del Bondone, così non hanno lesinato soldi e fatiche per mettere assieme chiesette nel cuore dei villaggi montani che stavano nascendo.

La prima che si incontra, venendo da Trento, è a Candriai. Nascosta sotto un arco di conifere, è a forma di tenda. Gli esperti non fanno fatica a riconoscere il recupero di un’antica malga. Niente di strano, perché – come scriverà F. de Battaglia qualche decennio più tardi – “le malghe sono cattedrali del lavoro alpestre, così come le cappelle sono cattedrali della devozione”.

La storia sa di leggenda. Anni cinquanta: le baite tra i pini e i faggi pullulavano e la comunità estiva cresceva a vista d’occhio. Qualcuno disse al frate, cappellano al cimitero di Trento: “C’è più bisogno di Messe in Bondone che in via Giusti!”. Il frate dichiarò la sua disponibilità per celebrare in Candriai. Però dire Messa all’aperto era a rischio: duecento persone sotto il sole o l”improvvisa pioggia di luglio non era proprio salutare! “Qui ci vuole una chiesa!”. Nacque un comitato come Dio comanda; mise mano a una “casara” dismessa, la sventrò, abbatté qualche muro e ne rifece altri. Dalla ditta Redi dei Solteri arrivò l’altare, da fra Silvio di Brusino un bassorilievo di S. Chiara e dalle Clarisse di Napoli una reliquia della Santa. A benedire l’altare, c’era il principe-vescovo Carlo de Ferrari.

Chiesetta S. Chiara, perché? Correva l’anno 1956 e sulla Paganella – lì di fronte – si issò la prima antenna TV. Una felice concomitanza: da poco Pio XII aveva dichiarato S. Chiara patrona di quanto corre via etere, per il fatto che lei, inchiodata a letto, assistette ai riti di Natale – siamo nel XIII sec. – vedendoli sulle pareti della sua cella. Per ricordare le due date, la chiesetta di Candriai fu dedicata a lei. Non è da escludere anche un’altra ipotesi: S. Chiara è particolarmente onorata dai Focolarini che, proprio a Trento, hanno avuto la loro madre-fondatrice, Chiara Lubich. Più tardi, lì accanto sorse anche la “canonica dei frati”, ancora funzionante. È appartata e silenziosa: nessuno ha ancora pensato che sarebbe utile almeno una timida segnaletica di “chiesetta”.


La scheda:

dedicata: a S. Chiara, monaca francescana, patrona della televisione

luogo: Candriai;  da Trento 15 minuti

quota: m. 1.000

costruita: nel 1956

info 0461/23.05.08

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