Quelle “radici aeree” sulle piante di melo 

“Vi invio la foto di una pianta di melo che mi ha fatto pensare, visto che
un intero frutteto si presenta così. Escrescenze su tronco e rami, anche esteticamente poco belle da vedere. Di che si tratta? La pianta soffre?”
Francesca (Vela di Trento)

I “nodi radicali” sono masserelle di piccoli abbozzi radicali che compaiono sulla porzione fuori terra di un portainnesto o sul tronco e sui rami di piante di melo. Non si tratta di una malattia, ma solo di un “disturbo ereditario” in cui le strutture che producono radici si sviluppano sulle parti aeree di alcune piante. Pur non trattandosi di malattia queste produzioni possono creare problemi alla moderna frutticoltura.

Alcuni portainnesti, l’M.9 in particolare (ma anche portainnesti semi-nanizzanti come m.7, m.26 e mm106) sono geneticamente predisposti allo sviluppo di abbozzi radicali che possono facilmente produrre abbozzi radicali su tronco e rami. Va detto che questi portainnesti sono stati scelti per il fatto che sono in grado di radicare facilmente il che ne rende veloce e sicura la propagazione delle talee o margotte.

Un elemento negativo sta nel fatto che questi nodi possono rendere strutturalmente più debole la pianta e nei casi estremi facilitarne la rottura di rami o cariche eccessive di frutti. La loro rugosità e anfratti possono poi offrire riparo alle forme svernanti di insetti (afide lanigero, sesia), ma anche per infezioni batteriche (colpo di fuoco) o patogeni fungini del legno (cancri).

L’eventuale unione di più nodi radicali può limitare il flusso della linfa elaborata dall’apparato fogliare verso altri organi fino alle radici. Queste formazioni sono innescate da condizioni ambientali specifiche tra cui l’ombreggiatura, l’elevata umidità e la temperatura. Il loro sviluppo avviene fin dal primo anno di impianto; erompono attraverso la corteccia nel secondo anno, formando radici avventizie.

A partire dal terzo anno e più avanti, a mano a mano che l’albero invecchia, gli abbozzi aumentano. Queste radici non crescono molto e rimangono tozze, producendo un nodo nell’area interessata. La loro riduzione passa da una buona gestione del suolo, con un’area alla base del tronco libera da vegetazione così da consentire una buona circolazione dell’aria e la conseguente riduzione dell’umidità.

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