L’anatomia patologica sta compiendo passi da gigante nella lotta contro il cancro, e Trento si posiziona come un centro di eccellenza in questo campo. Il tema sarà al centro del 36esimo Seminario Pezcoller, che si terrà a Trento dall’1 al 3 ottobre in sala della Cooperazione. È prevista la presenza di oltre 150 medici provenienti da tutta Europa ma anche dal resto del mondo, dagli Usa e Canada all’Arabia Saudita, dall’Etiopia all’Australia.
“L’anatomia patologica è essenziale per identificare con precisione la natura delle malattie e per pianificare il trattamento più efficace”, sottolinea il dottor Enzo Galligioni, presidente della Fondazione Pezcoller. “Senza una diagnosi accurata, non sarebbe possibile offrire cure personalizzate e mirate ai pazienti. Il cancro infatti va visto come un insieme di malattie: a parità di nome, il tumore in due pazienti è spesso due malattie diverse con risposte al farmaco e decorsi clinici differenti. È fondamentale che il patologo utilizzi tecnologie avanzate e una rete di interazione raffinata per estrarre, in ogni singolo caso, le informazioni necessarie a una terapia significativa (diagnosi di precisione). La Fondazione Pezcoller supporta attivamente progetti in questo senso. Il sistema sanitario in Trentino dispone di tutti gli elementi necessari per consentire a ogni paziente di affrontare la diagnosi di cancro nelle migliori condizioni e prospettive, al pari di qualsiasi centro blasonato in Italia o all’estero”.
L’anatomia patologica sta progressivamente diventando digitale, passando dall’uso del microscopio tradizionale alla scansione dei vetrini per creare immagini digitali. Questo passaggio apre la strada a nuove applicazioni dell’intelligenza artificiale (AI), che in futuro supporterà la diagnostica. A Trento sono già in corso varie applicazioni di Intelligenza Artificiale: “Abbiamo un progetto con l’Università San Raffaele di Milano e l’IRCCS di Reggio Emilia, finanziato dal Ministero della Salute, per la diagnostica dei carcinomi prostatici tramite algoritmi esistenti. Un altro progetto, in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler e sostenuto dalla Fondazione Pezcoller, si concentra sulla patologia digitale e lo studio delle lesioni del colon grazie al contributo del Prof. Claudio Doglioni, uno dei massimi esperti internazionali sulla caratterizzazione biomolecolare dei tumori umani”, aggiunge Mattia Barbareschi, responsabile dell’Unità Operativa di Anatomia Patologica di Trento e docente al CISMed dell’Università di Trento.