L’acqua racconta…

Inaugurato sul lungolago di Serraia il percorso espositivo per conoscere la storia pinetana legata all’idrografia della vallata

Raccontare la storia, le immagini e gli eventi dell’acqua nella cornice naturale del lungolago di Serraia. È stata inaugurata sabato scorso a Baselga la mostra “L’acqua racconta i luoghi”, realizzata dalle giovani ricercatrici Tatiana Andreatta e Monica Anesin attraverso un progetto della Fondazione museo storico del Trentino finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.

Il nuovo percorso espositivo, inaugurato alla presenza del vicesindaco di Baselga Bruno Grisenti, della direttrice dell’Apt Pinè-Cembra Lorenza Biasetto e Patrizia Marchesoni della Fondazione Museo storico del Trentino, si sviluppa intorno al lago di Serraia in tre grandi sezioni che descrivono l'acqua come forza vitale, energia per le attività produttive, risorsa attrattiva ed elemento che va governato, affinché la sua forza distruttrice non sia un pericolo. La proposta si inserisce in un progetto più ampio che la Fondazione Museo storico del Trentino, in accordo con il dipartimento provinciale territorio ambiente e foreste, sta svolgendo anche in altre aree del Trentino sulla storia del territorio alla luce dei sistemi di difesa, regimentazione delle acque ed i lavori forestali.

Il progetto relativo all’Altopiano di Piné, ha preso in considerazione la totalità dei flussi d’acqua presenti nei comuni di Bedollo e di Baselga, suddivisi nei due bacini imbriferi dell’Avisio e dell’Adige. “Attraverso un approccio storico-antropologico e paesaggistico-architettonico è stata riportata alla luce la storia pinetana legata all’idrografia della vallata – hanno spiegato le due ricercatrici pinetane Tatiana Andreatta e Monica Anesin – sono state così individuate ed analizzate le molteplici operazioni d’intervento umano e le strutture ad esso legate sul territorio, come i dieci antichi opifici, i lavatoi pubblici, le fontane, ma anche le opere idrauliche”. Un itinerario, formato da quindici grandi pannelli, ricco di foto, planimetrie, dati e testimonianze, raccolte nelle famiglie e tra le persone più anziane del Pinetano, per far conoscere al pubblico la memoria e i luoghi della storia pinetana. “Sono stati messi in rilievo anche gli avvenimenti correlati alla forza distruttrice dell’acqua e al mal governo del territorio, che hanno causato fenomeni alluvionali e franosi di forte rilievo – hanno spiegato le due giovani ricercatrici – un'occasione per riflettere sulla relazione culturale fra uomo e ambiente e sulle modalità con le quali l'acqua ha influito sul modo di vivere nel passato”.

Un modo per recuperare, attraverso dati d’archivio e i racconti di tanti Pinetani il ricordo, la memoria storica e la valenza attuale dei luoghi attraversati dall’acqua, una realtà oggi spesso dimenticata o trascurata. “Non si è trattato solo di una ricerca storica o metodologica – ha spiegato il vicesindaco ed assessore all'ambiente di Baselga Bruno Grisenti – il lavoro svolto confluirà in un Masterplan di guida per la progettazione di percorsi e strutture di arredo urbano lungo le zone fluviali (fontane, parchi, giochi d'acqua). Uno studio dal quale usciranno proposte concrete per l'utilizzo dei tracciati segnati ed accompagnati dai corsi d'acqua e per rilanciare le nostre piste ciclabili”.

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