Verrà inaugurata venerdì 17 ottobre alle 17 allo Spazio Foyer di via Galilei, a Trento, la mostra di Fausto de Marinis, classe 1938, decano dell’incisione italiana. La mostra raccoglie un percorso di 30 xilografie, tutte personalmente selezionate dall’artista tra la produzione più recente, che compongono un compendio del pensiero e della tecnica esecutiva di de Marinis.
La xilografia, tecnica antichissima di incisione in rilievo su legno, diventa qui non solo gesto artigianale, ma scrittura poetica: ogni sgorbia che solca la tavoletta affonda nella memoria e apre spazi narrativi. Ogni segno diventa frammento di un viaggio, memoria di terre lontane, riflesso di riti e tradizioni che l’artista osserva, trasfigura e restituisce con sensibilità contemporanea. La forma del labirinto, ricorrente nelle opere, diventa emblema di questa ricerca: uno spazio complesso, fatto di percorsi e di incroci, che guida lo sguardo e la mente verso nuove interpretazioni e nuove vie d’uscita. “Il labirinto è una mia ossessione, forse dovuta al luogo particolare nel quale sono nato – racconta l’artista, nato in Etiopia da genitori italiani -. Non riesco a risalire precisamente alle origini di questa forma iconica nella mia arte: dei miei labirinti non riesco a identificare né il punto di uscita né quello di entrata. Il labirinto per me è come una fede, qualcosa che non ha ragioni razionali o specifiche per essere spiegata, ma che nel pensiero trova la sua stessa giustificazione”.
La mostra è aperta dal martedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 (mercoledì dalle 10 alle 12).