L’organizzazione antirazzista trentina “Sportello Casa per Tutt*” si schiera in seguito al commento della Provincia sul rischio dell’”effetto richiamo” in merito al problema dell’accoglienza delle donne senza dimora a Trento. La Provincia, infatti, aveva paventato il rischio che, offrendo risposte all’emergenza, anziché risolvere il problema, si possa aggravare a causa di una sorta di “effetto richiamo”.

“Il tema accoglienza donne senza dimora è delicato, sulle situazioni critiche si è già intervenuti e lo si sta facendo tutt’ora, ma occorre equilibrio, studio di ogni singolo caso, perché si rischia di dare risposte che, anziché risolvere il problema, lo aggravano a causa di una sorta di ‘effetto richiamo’ – ha precisato l’Amministrazione provinciale –. Negli ultimi anni, il numero delle richieste ha evidenziato un trend pressoché stabile, che è stato utilizzato come parametro di riferimento per calibrare la risposta in termini di posti letto disponibili. Anomalo quindi l’aumento delle richieste nell’ultimo periodo: di qui la necessità di approfondite verifiche, al netto degli interventi sui casi urgenti.”. 

Non tarda ad arrivare la risposta dell’organizzazione antirazzista che nel suo comunicato stampa scrive: “Ci chiediamo che ‘richiamo’, o che ‘attrattiva’ ci possano essere nel contesto della grave marginalità. Quale sarebbe il fascino, esattamente, del dover dormire sotto un ponte? Ciò che emerge è la totale incapacità di garantire un’accoglienza dignitosa, soprattutto per le donne. Un’offerta tutt’altro che ‘attrattiva’, come possono testimoniare le numerose donne che ogni giorno si confrontano con un servizio sociale e un sistema di accoglienza fallati. La carenza strutturale di posti nei dormitori femminili non è un’anomalia: è una prevedibile conseguenza dell’inettitudine delle istituzioni nella programmazione e gestione dei servizi. La coerenza tra dichiarazioni e azioni è ciò che distingue l’impegno autentico dalla pura propaganda”.