Giro d’Italia, tappa 17: Tappa dolomitica noiosa, festeggia solo O’Connor (e Almeida)

Oltre 4000 m di dislivello. Tre montagne vere da scalare (Forcella Valbona, Monte Bondone, passo del Durone). Due regioni (Veneto e Trentino Alto Adige). Un solo obiettivo: togliere la maglia rosa dalle spalle di Almeida. Si pronosticava un gesto atletico fuori dal comune, un ragionamento fuori dagli schemi. Invece il ciclismo moderno ha vinto un’altra volta. Nessuno si muove, logicamente, sulla salita che porta gli atleti da Arsiero al Trentino, ma non attaccano nemmeno nella montagna tanto cara a Charly Gaul, il Bondone. Il gruppo dei migliori lascia andare una fuga corposa. Nell’ascesa finale di Madonna di Campiglio, resa mitica e tristissima allo stesso tempo dalle vicende del Pirata Marco Pantani, si accende la tappa odierna.

Nella fuga, a 9 km dal traguardo Thomas De Gendt apre le danze degli attacchi e controattacchi, seguito da un cambio di ritmo di Rohan Denis e un accenno di accelerazione di Ilnur Zakarin. Tra i vari litiganti Ben O’Connor fa un piccolo vuoto e nessuno va a chiudere il buco. Pernsteiner, atleta della Bahrain McLaren, prova a recuperare l’atleta australiano. Ma non c’è nulla da fare, perché la gamba dell’atleta australiano è la gamba più prestante della giornata e l’atleta della NTT Team va a trionfare sul traguardo di Campiglio! Nel gruppo maglia rosa qualche spauracchio per un attacco di Hindley, subito ripreso da Kelderman e da Almeida.

Alla fine quindi nessun assolo di Kelderman, Nibali e Pozzovivo nascosti nella pancia del gruppo e Almeida sorride. La Deuceninck Quick-step, infatti, ha lavorato egregiamente portando in carrozza il suo capitano e facendogli conservare ancora per un giorno la maglia rosa. Non è più, quindi, la strada a decidere le sorti del Giro, ma gli attori sul palcoscenico, sta di fatto che come spettacolo per ora lascia ben poche emozioni. Meglio berci su, Teroldego e Marzemino per rimanere sul classico, ma puntando all’innovazione anche il Trento DOC. Domani, invece, si passa sullo Stelvio, sarà lui vero arbitro del giro (anche perché la tappa di sabato facilmente sarà modificata)?

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