Giro d’Italia, Tappa 19: Bravo Cerny, ma vince la protesta

Immagini Rai

Doveva essere una lunga tappa di trasferimento. Lunghissima per la verità, perfettamente in linea con questa infernale settimana: 250 chilometri da affrontare da Morbegno, in Val Tellina, fino ad Asti. Una tappa che già sulla carta faceva alzare gli occhi al cielo, visto che si veniva dallo Stelvio e il giorno dopo si sarebbe dovuto affrontare l’Agnello. Tuttavia in sede di presentazione nessuna foglia era stata smossa e tutti avevano accettato il programma. Inoltre gli sviluppi della corsa hanno fatto sì che la penultima tappa, domani, andrà in scena con un percorso accorciato, con la triplice salita del Sestriere.

Questo lo scenario, finché i corridori hanno deciso di passare un colpo di spugna e hanno riscritto e reinterpretato questa tappa.

Ore 10.30, Morbegno. Non si parte. Meteo insostenibile per i corridori, i quali in conclave si sono messi di traverso all’organizzazione del Giro d’Italia. Mauro Vegni, il direttore del giro, cede alle loro pressioni e fa accorciare la tappa di 100 chilometri. La tappa comincia quindi alle 14:30, e alla delusione dei tifosi, oltre alla rabbia per l’immagine data in una competizione sportiva nazionale, si aggiunge la noia. La Bora Hansgrohe è l’unica squadra al via che prova a rientrare sulla fuga corposa, il resto del gruppo non collabora. Quando ormai è troppo tardi per recuperare la fuga, la squadra di Sagan si rialza e lascia andare la fuga a giocarsi la tappa. Gli attaccanti intanto accumulano un vantaggio di oltre 10′, tra loro scappa come un razzo il ceco Josef Cerny, il cui vantaggio scende fino ai 20 secondi quando mancano 7 chilometri al traguardo. È solo all’ultimo che gli inseguitori indemoniati provano a riportarsi sull’atleta della CCC, ma è un’inutile sforzo: Josef Cerny realizza una vittoria da manuale in solitaria.

Il gruppo arriva con un ritardo di 10 minuti. Maglia rosa ancora sulle spalle di Kelderman, mentre Demare si è assicurato la maglia ciclamino.  Una tappa decisamente da dimenticare, e dispiace per Josef Cerny, autore di un’azione eccezionale alla quale non sarà data la giusta attenzione.

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