A Martignano le “Nonne della lana” riscaldano l’inverno

Le “Nonne della lana” all’opera, lo scorso autunno

C’è tempo fino a domenica 8 novembre per offrire gomitoli di lana, mettendoli in una cesta dedicata, posizionata nella chiesa parrocchiale di Martignano. I gomitoli verranno trasformati in caldi berretti e sciarpe da donare ai senza tetto di Trento. L’iniziativa della raccolta della lana, giunta alla seconda edizione, è nata nell’autunno 2019 quando il Gruppo Famiglie di Martignano e Montevaccino si è incontrato per preparare l’atteso Calendario dell’Avvento dedicato ai bambini e alle bambine delle due parrocchie. “Calendario che – fanno capire gli organizzatori – non è rimasto solo un simbolo, ma ha trovato concretezza in attività domenicali unificate in un percorso educativo. Percorso pensato per insegnare ai piccoli come fare un gesto solidale e tangibile per chi è più nel bisogno possa significare quel preparare una casa confortevole per il nascente Gesù Bambino”.

L’abbondante lana raccolta è poi stata consegnata ad alcune nonne che hanno gentilmente confezionato coloratissime copertine da culla e sacchi da bebè. Manufatti donati tra fine giugno e il 24 ottobre, rispettivamente a Casa Padre Angelo e al Centro Aiuto alla Vita. Due realtà locali impegnate nel sostegno alle maternità complesse.

“Questa iniziativa – hanno ancora sottolineato i promotori – ha offerto l’occasione, come raccomanda spesso anche il Papa, di creare un ponte tra generazioni diverse. Infatti, prima della pandemia le ‘Nonne della lana‘, questo è il divertente soprannome che si sono date, hanno insegnato la complessa arte del lavoro con i ferri ai bambini e ragazzi partecipanti al gruppo ‘Il Cortilaio’. Però, il confezionamento di questi manufatti ha anche fatto sperimentare momenti di vera fraternità tra i diversi gruppi parrocchiali, dato il coinvolgimento di nonne, bambini, mamme e di persone volonterose di ogni età”.

Le coperte di Martignano sono finite anche nel “Museo della quarantena”

Inoltre, proprio perché le infaticabili “Nonne della lana” hanno continuato a lavorare anche durante il lockdown, quelle copertine sono diventate l’opera numero 138 esposta al “Museo della Quarantena”. L’originale museo, raccontato perfino sulla prestigiosa rivista “Time”, è un progetto digitale proposto dal Museo Diocesano Tridentino, curato da Lorenza Liandru, nato dall’idea di raccontare le lunghe settimane della chiusura forzata primaverile, attraverso le fotografie degli oggetti di uso quotidiano che ci hanno accompagnato (e talvolta salvato) in questo strano e inaspettato periodo della nostra vita.

Gli oggetti ritratti nelle, per ora, circa 160 fotografie comprendono tra gli altri: libri, scarpe, cappelli, film, dipinti, animali, orologi, giochi, cibi, piante e fiori, abiti, quotidiani, computer, ma anche luoghi, immagini iconiche, preghiere e poesie.

Chi invece desidera donare un’opera da “esporre” può inviarne una fotografia, corredata da una breve didascalia, indicante il tipo di oggetto, l’autore o il possessore, la data di realizzazione, lo stato di conservazione e soprattutto il motivo della scelta di quel particolare oggetto. La fotografia può essere inviata: via mail a lorenzaliandru@mdtn.it o attraverso i canali social del Museo, il profilo Messenger di Facebook, la Pagina Facebook o tramite un messaggio privato da scrivere sul profilo Instagram museo_diocesano_tridentino.

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