Sorridono gli oratori

Per il Carnevale di San Michele all'Adige è stata l'edizione segnata dagli oratori perchè ad aggiudicarsi il premio come miglior carro sono stati, nell'ordine, il gruppo oratoriano di Pressano, San Michele e Zambana, tutti associati a “Noi Oratori”. La sfilata di originali allegorie, sospese tra spunti del passato e del futuro, ha portato la ventata di allegria folkloristica del “carnevale alpino” promosso in collaborazione tra Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina e il Comitato Carnevale, che quest'anno festeggia i 35 anni dalla sua fondazione.

Con un tuffo nel passato “Gli Smatties” del gruppo “Incontriamoci all'oratorio” di San Michele ci hanno ricordato i dolci confetti colorati ripieni di cioccolato, i dolcetti preferiti dai bambini negli anni Ottanta. Tra musiche e balli di gruppo una settantina di bambini accompagnati da genitori e volontari dell'oratorio, travestiti da dolcetti smarties, hanno portato un'esplosione di gusto e colori per le vie del centro storico. “Siamo contenti di aver trasmesso questo messaggio gioioso e il premio della giuria ci gratifica.” commenta Bruna Previti del gruppo oratorio.

A portare una ricarica di emozioni ci ha pensato l'oratorio “Go! Centro Don Bosco” di Zambana con il carro “Emoticons”, le faccine utilizzate nella comunicazione digitale per esprimere uno stato d'animo. “Abbiamo scelto un tema che trasmettesse solarità e originalità”, ci spiega Roberta Perli. E l'intento è riuscito conquistando il terzo posto nella classifica. Una rappresentazione vivace e divertente che guarda alle modalità tipiche di tecnologia digitale preferite dai giovani.

Il carro vincitore che ha conquistato la giuria è quello dell'associazione oratorio San Giuseppe di Pressano “Urca urca tirulero. Robin Hood”, ispirato al cartone animato della Walt Disney. “Son diciassette anni che l'oratorio partecipa alla sfilate in maschera e ci siamo sempre ispirati come tema ai classici della Walt Disney”, racconta Loris Michelon del gruppo oratorio. Un centinaio di piccoli e grandi Robin Hood hanno sfilato per le vie del paese destando stupore tra il pubblico per il vivace e numeroso gruppo. E' stata grande la partecipazione della comunità. “La canonica di Pressano nei mesi precedenti il carnevale si trasforma in una piccola sartoria dove nonne e mamme preparano i costumi e le scenografie”, dice Loris. “Lo scopo è quello di coinvolgere le famiglie”. Generazioni che si incontrano e che insieme riscoprono la gioia del carnevale. Dal tema del carro, la realizzazione dei costumi, l'allestimento, le idee più geniali e il gioco è fatto! La bellezza del Carnevale è anche questo, l'occasione di stare insieme con gioia e allegria. All'interno degli spazi dell'oratorio i gruppi hanno pensato, condiviso idee e messo in pratica i loro progetti. Intere giornate e pomeriggi impegnativi per creare e ricreare ogni particolare attraverso i suggerimenti e i consigli degli adulti e il sapere dei nonni. E' questo il vero spirito della vita oratoriana, una vita comunitaria fatta di condivisione, desiderio di divertirsi comunicando la gioia di stare in compagnia. Richiamare i giovani ed essere fra loro è anche una fra le missioni dell'oratorio e di chi lo anima. Oltre alla fantasia e all'originalità dei carri ha dunque vinto lo spirito di gruppo e la gioia di collaborare che in queste occasioni si manifesta in tutta la sua autentica bellezza.

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