Vaccino anti-Covid: al Trentino per la prima fase 18.700 dosi

Sono stato resi noti oggi i dettagli relativi alla prima fase della somministrazione del vaccino anti-Coronavirus distribuito dalla Pfeizer, che proprio in mattinata ha presentato i suoi studi in un incontro tecnico, di cui il presidente della Giunta Fugatti ha riferito in Consiglio provinciale.

La Pfeizer ha precisato che, prima di poter essere immesso sul mercato, il vaccino è stato sottoposto a numerosi studi sull’efficacia e sulla sicurezza. Il semplice vaccino, ha aggiunto, non contiene frammenti di visus e non può riprodurre la malattia, ma funziona in modo da stimolare la produzione di anticorpi. Vengono somministrate due dosi a distanza di 21 giorni, rispettando la catena del freddo e in questo senso diventano estremamente importanti gli aspetti logistici e organizzativi.

Il vaccino della Pfeizer è risultato al 94% efficace negli anziani e ha dato luogo a effetti collaterali rarissimi, rivelandosi un rimedio a grande impatto per sconfiggere questa malattia – è stato riferito in Consiglio provinciale -. Dalla riunione tecnica sul vaccino sia emerso un messaggio di efficacia e un profilo clinico che ci fa stare tutti estremamente tranquilli.

Il commissario straordinario per il Coronavirus Domenico Arcuri sta organizzando l’invio delle prime forniture: al Trentino in questa prima fase saranno consegnate 18.700 dosi. I primi ad essere sottoposti a vaccinazione saranno il personale operante nei presidi sanitari pubblici e privati, il personale socio sanitario e il personale e gli ospiti delle Rsa. La prima somministrazione partirà nel mese di gennaio, mentre Arcuri ha fatto un bando per assumere allo scopo 1800 persone: ancora non sappiamo se alcuni di questi saranno destinati al Trentino.

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