In Repubblica Democratica del Congo il Covid-19 non morde, ma si lotta ancora per la terra

Padre Mariano Prandi con gli allievi della scuola di Rungu

Cari Amici di Vita Trentina, saluto tutti voi con spirito di amicizia e di riconoscenza. Sono contento di farvi sapere alcune notizie di vita missionaria di questi mesi nella mia missione, a Kisangani nella Repubblica Democratica del Congo. In primavera e anche nel periodo di ottobre tutti noi siamo stati scossi e siamo ancora impressionati a causa dell’epidemia del Covid-19 che ha fatto soffrire e sta facendo soffrire tanta gente nel mondo e anche in Italia.

Il Paese, ora guidato dal presidente Félix Tshisekedi, resta sempre all’ombra del predecessore Joseph Kabila, che non molla il potere reale tramite giochi e nomine di parenti e amici nelle alte responsabilità dello Stato. Intanto la popolazione, che poggia i piedi su un suolo straripante di ricchezze, quali diamanti, coltan, cobalto, ferro, ecc., rimane in fondo alla scala dello sviluppo umano. Il giornalista François Misser ci ha assicurato che nel nostro Congo lavorano a modo loro 86 multinazionali che sfruttano tante ricchezze ma non pagano le tasse dovute che sarebbero un introito valido per costruire il bene della nazione.

Qui nella Repubblica Democratica del Congo il Covid-19 ha infettato 10.700 persone in 11 regioni su 27 regioni del Paese. I morti sono stati 238. I guariti sono 9.500. Qualche giorno fa radio Okapì (dell’ONU) diceva che praticamente non c’erano nuovi casi di infezione. Noi, a Kisangani, siamo stati tranquilli. Su una popolazione di 1.820.000 abitanti ci sono stati ufficialmente 38 infettati. 30 di essi sono guariti. Le otto persone che restano stanno curandosi. Siamo stati veramente fortunati. Nel periodo difficile dell’emergenza sono state chiuse chiese, scuole e centri culturali e sportivi in tutto il nostro Congo.

Non essendoci una vera pandemia a Kisangani il Vescovo ci ha detto di portare avanti il lavoro pastorale con discrezione. La cosa più interessante è che la nostra parrocchia è dotata da alcuni anni di ben 4 altoparlanti che sostituiscono le campane. Cosi trasmettevamo ogni giorno una preghiera. La domenica si trasmetteva la Messa intera. Nel mese di maggio e di agosto abbiamo trasmesso il Rosario guidato, ogni giorno, dai gruppi parrocchiali dei bambini, giovani e adulti. Nelle visite alle famiglie abbiamo scoperto che alcune famiglie pregano, altre invece no. Pazienza. Così è chiaro che la missione continua.

Cari Amici del Trentino, desidero dirvi anche che due famiglie, cioè, due etnie o tribù come si diceva una volta, si sono date battaglia, il 22 e 23 maggio 2020, per la questione della proprietà di alcuni ettari di terra. Ci sono stati feriti e morti. C’è stato l’intervento dei militari che, hanno cercato di calmare le acque. Hanno messo in prigione 127 persone tra giovani e uomini della zona con l’intenzione di scoprire i facinorosi. Le donne, i bambini e gli anziani sono scappati in foresta pieni di paura. I militari hanno fatto il resto, cioè hanno saccheggiato tutte le case di quattro villaggi su un tratto di strada di 3 km. Io e il mio confratello parroco siamo andati poi in visita anche perché sono villaggi che si trovano sul territorio della nostra parrocchia anche se a 11 e 14 km dal centro. Abbiamo visto i militari e abbiamo parlato con loro. Abbiamo incontrato alcune famiglie che stavano rientrando dalla foresta. Quanta sofferenza e quanto panico negli occhi dei bambini. Siamo poi andati a fare il rapporto dal vescovo Marcel. Così lui ha incontrato il governatore della città di Kisangani e si è dato da fare per preparare un incontro tra i rappresentanti delle due etnie, i notabili della zona e due sacerdoti parenti di ciascuna delle due etnie.

Nel mese di agosto abbiamo saputo  che il dialogo tra le due etnie si è un po’ arenato perché una delle due etnie non vuole discutere il problema. Speriamo che lo Spirito del Signore ci aiuti a costruire il dialogo e la pace. Finalmente a metà del mese di agosto il governo del Congo ha tolto l’emergenza. Così sono riprese le attività pastorali, culturali e sportive a tutti i livelli. Ci siamo subito accorti che la gente ha sofferto e sta soffrendo per la paura del Covid-19 e per la povertà e la mancanza di tante cose. Ad essere sincero noi missionari, d’accordo con la gente della parrocchia, avevamo fatto in modo che la Caritas parrocchiale si rendesse presente nelle situazioni di sofferenza di tante famiglie.

Ringrazio ancora una volta gli amici del Centro Missionario Diocesano per l’offerta di Quaresima e per le Intenzioni di Messe che mi hanno mandato. Vi annuncio che nella nostra parrocchia stiamo costruendo finalmente la sala parrocchiale polivalente. Abbiamo costruito le fondazioni e iniziato i muri dello stabile. Desidero chiedervi un contributo per continuare, cioè, per la costruzione del tetto. Il vostro aiuto sarebbe di grande sollievo e incoraggiamento.

Vi ringrazio per la sensibilità nei confronti della mia parrocchia di Santa Maria, Regina dei Martiri, nella città di Kisangani, nella Repubblica Democratica del Congo.

Non dimenticate di pregare per noi. Anch’io mi impegno a parlare al Signore di tutti voi nella Messa.

Un abbraccio. Ciao.

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