Lavori e rilancio per la chiesetta di Sant’Agata a Corniano

La chiesetta romanica di Corniano. Foto Nicola Martinelli

Un piano di manutenzione per la chiesetta di Sant’Agata a Corniano. Lo ha approvato, nei giorni scorsi, il consiglio comunale di Mori, a seguito della mozione, presentata dai consiglieri di minoranza Paola Depretto e Bruno Bianchi, che evidenziava la presenza di umidità e muffa causate dalle infiltrazioni d’acqua sull’abside della chiesa. Era stata anche sottolineata la presenza di piante rampicanti che infestano la chiesetta.

“Nella mozione è stata presentata anche la possibilità di completare un sistema d’illuminazione e anche su questo il consiglio comunale si è detto disponibile”, spiega Filippo Mura, assessore alla cultura. “Già nel 2008, quando sono stati fatti i precedenti lavori di ristrutturazione, erano stati previsti dei fari per illuminare l’esterno della chiesa. Questi punti luce non sono mai stati montati perché in realtà non è presente un’utenza pubblica; quando avremo modo di far arrivare a Corniano un contatore pubblico ci sarà anche la possibilità di illuminare la chiesa”.

Un dettaglio della torre campanaria dove si possono vedere le piante infestanti. Foto Nicola Martinelli

Intanto sarà data precedenza alle operazioni più urgenti: appena sarà possibile, l’amministrazione comunale verificherà lo stato di conservazione della struttura e si concentrerà sulla sistemazione delle infiltrazioni d’acqua e sulla rimozione delle piante, nella torre campanaria.

E guardando al futuro? “Cercheremo di coinvolgere le associazioni e le realtà locali in modo da pianificare delle aperture mirate, in modo da implementare la valorizzazione e la fruizione del sito”, prosegue Mura. “La chiesetta di Sant’Agata a Corniano è sicuramente una location che si presta per essere valorizzata con dei contributi culturali di vario genere, dall’artistico-musicale al canto. In passato sono anche state organizzate delle rappresentazioni teatrali. Il tutto – conclude l’assessore Mura – deve essere proposto però all’interno di una cornice in grado di valorizzare il patrimonio architettonico, culturale e artistico della chiesa”.

Eretta in epoca carolingia la chiesetta presenta un’impronta romanica, testimoniata anche dal massiccio campanile in pietra. All’interno si può ammirare un ciclo di affreschi quattrocenteschi, sovrapposto a sua volta a decori duecenteschi. Sulla parete destra è raffigurata l’Ultima Cena, datata 1537, mentre sulla parete a sinistra sono ritratti la Madonna e i Santi. La sua importante valenza storica è testimoniata inoltre dalla preziosa acquasantiera in pietra incisa con figure geometriche, piante e animali di stile preromanico, oggi conservata presso il Museo Diocesano di Trento. Particolarità della chiesa di Sant’Agata sono le due finestre a croce, una sopra il portale e una sopra l’abside, che evidenziano un accurato studio astronomico da parte dei costruttori dell’edificio. Infatti, il 5 febbraio, festa di Sant’Agata, quando il sole spunta da dietro il monte Zugna, i raggi passano attraverso alla finestra a croce per fuoriuscire perfettamente dalla finestra sopra il portale.

Pochi metri sopra la chiesetta sorge il paese “fantasma” di Corniano, abbandonato forse a seguito delle rappresaglie dei veneziani nel 1440 o forse per colpa della grande peste del 1630. Una testimonianza dell’epidemia di peste è la grotta nella quale, secondo la tradizione popolare, venivano isolati gli ammalati. Il villaggio risulta storicamente documentato a partire dal XII secolo. Alcune testimonianze riportano come, nel 1339, fosse popolato da 23 famiglie.

La croce dalla quale, i raggi del sole illuminano la chiesetta. Foto Nicola Martinelli
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