Rapanelli e barbabietole, verdure generose

I rapanelli punteggiano di rosso gli orti

“La bella la va al fosso, ravanei remulass barbabietole e spinass tre palanche al mass, la bella la va al fosso. Al fosso a resentar…” dice la canzone popolare lombardo veneta molto antica alla quale è difficile dare una datazione precisa. Veniva cantata dalle mondine lombarde ma il ritornello sembra provenire dal 1600 e rievoca i venditori veneziani che nel loro mercato attiravano con queste parole i clienti: “rapanelli, ramolacci, barbabietole e spinaci: 3 monete al mazzo”. In sè il ritornello poco c’azzecca con il testo e la storia della canzone, ma non importa: il risultato è musicalmente splendido nella sua allegria e spensieratezza tipicamente italica.

Prendo spunto da questa canzone per parlare di verdure alle volte considerate di minor importanza. Raphanus sativus var. radicula il cui significato approssimativo è “rapida apparizione”, alludendo alla rapida germinazione dei semi del rapanello. Specie con esigenze modeste, i migliori risultati si hanno in climi temperati freschi, temperature elevate possono provocare lo svuotamento interno della radice e inducono alla prefioritura. Pianta a ciclo breve, produce radici tonde, semilunghe e lunghe e con tonalità di colore rosso, rosa e bianco.

Raphanus sativus var. major: ramolaccio o Radice d’Inverno. Poco utilizzato oggi nel nostro Paese, di uso comune in quelli dell’Europa Centrale, si consuma fresco, affettato come aperitivo, per accompagnare formaggi, affettati e birre leggere, oppure in salse. Ha un sapore più intenso e piccante rispetto al rapanello. Il periodo di semina è molto prolungato, dalla fine delle gelate primaverili fino a metà autunno. É consigliabile la semina scalare, cresce con buona autonomia e si conserva a lungo, può essere bianco allungato o nero rotondo.

Beta Vulgaris – barbabietola. Pianta biennale, il primo anno costituisce la propria radice più o meno carnosa, mentre il secondo anno va a fiore. Le barbabietole vengono coltivate come foraggio per il bestiame e per lo zucchero, ma nelle varietà da orto utilizziamo le foglie o le coste oppure i tuberi (rapa rossa). È una specie generosa e semplice da coltivare.

Alla stessa famiglia delle biete appartiene lo spinacio, cresce rapidamente e resiste al freddo mentre il calore dell’estate provoca una prefioritura che rovina il raccolto. Da coltivare in autunno o primavera, va bene a mezz’ombra. Pianta dalle molte proprietà, va detto però che il suo alto contenuto di ferro non corrisponde scientificamente al vero. Già, anche in passato esistevano le fake news. Dispiace per “Braccio di ferro”… “Entant che la resenta, ravanei remolass, barbabietole e spinass tre palanche al mas, entant che la resenta el gh’è cascà l’anel, el ghè casca l’anel”….

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