“Little Fun Palace”, dal Canada al Bondone

Foto Filippo Andreatta

Dopo un tour in Canada, torna in Trentino a fine agosto il progetto di OHT, Office for a Human Theatre “Little Fun Palace“, nella sua versione di scuola estiva, che intreccia arti performative, antropologia, scienze naturali, architettura. Little Fun Palace Nomadic School è infatti una scuola di sperimentazione per nuove forme di apprendimento e di condivisione del sapere sulle arti performative che prende vita da un interrogativo: “come lo spazio produce la realtà?”

Per il secondo anno consecutivo LFP Nomadic School torna in località Viote sul monte Bondone, dal 24 al 29 agosto prossimi con workshop, esperimenti, incontri e micro performance che intrecciano le arti performative con altre discipline come le scienze naturali, l’architettura, l’antropologia, Little Fun Palace Nomadic School è aperta a chiunque abbia interessi nella produzione e percezione dello spazio: persone provenienti da discipline come teatro, danza, architettura, geografia, antropologia, filosofia, scienze naturali, letteratura, musica, arti visive e design possono mandare la propria candidatura a info@oht.tn.it entro il 25 luglio, includendo il proprio curriculum vitae e un testo in cui si delineano le motivazioni che spingono a voler partecipare al progetto. Come requisito di base è richiesta la conoscenza della lingua inglese.

Verranno selezionati 12 tra candidati e candidate che trascorreranno cinque giorni a 1600 metri sul livello del mare, nelle vicinanze del Giardino Botanico Alpino del MUSE – Museo delle Scienze, superando – grazie a una totale immersione nel paesaggio – la distanza rappresentativa che spesso caratterizza istituzioni artistiche e accademiche.

La vita della piccola comunità si fonderà allo studio, trascorrendo il tempo sviluppando ragionamenti insieme a un gruppo di mentori che affronteranno il ruolo dello spazio e di come produce realtà declinando i contenuti secondo le loro pratiche e discipline.

I mentori di Little Fun Palace Nomadic School 2021 sono: Claudia Castellucci (drammaturga, coreografa e didatta), Attila Faravelli (musicista e sound-designer) e Enrico Malatesta (percussionista e sound-researcher), Dehlia Hannah (filosofa e curatrice), Mattia Venco (cuoco), Silvia Costa (artista, regista e performer), Studio Folder (agenzia di ricerca e visual design), Helen Wiesinger (botanica, collaboratrice MUSE).

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