Sanità, Segnana relaziona su Ginecologia e chiede scusa alla famiglia Pedri

L’assessora Stefania Segnana. Foto Paolo Pedrotti – Uff. Stampa Provincia

Il lungo pomeriggio in Consiglio provinciale è stato dedicato in gran parte alla discussione dei chiarimenti richiesti alla Giunta da 12 esponenti della minoranza – prima firmataria la capogruppo del Pd Sara Ferrari – in merito alla situazione della sanità trentina.

Dopo due momenti di raccoglimento per ricordare la strage di via D’Amelio in cui 30 anni fa come oggi vennero trucidati Paolo Borsellino e la sua scorta e per commemorare i 268 morti della tragedia di Stava a 36 anni esatti di distanza, l’assessora provinciale alla salute Stefania Segnana ha esposto la sua relazione sulla “Situazione della sanità trentina”, rivelando che la Giunta era stata messa al corrente a inizio legislatura dei problemi emergenti nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento, testimoniati dall’elevato numero di dimissioni – 16 nel 2016 e 7 nel 2017 di cui 5 per cessazioni e 2 per mobilità. Per questo la Giunta insediatasi nell’ottobre del 2018 aveva chiesto all’allora direttore dell’Apss Bordon di effettuare delle verifiche. Bordon aveva sempre rassicurato la Giunta circa le problematiche segnalate anche successivamente. Anche il nuovo direttore, Benetollo – ha aggiunto l’assessora – aveva fornito analoghe rassicurazioni sull’argomento. Segnana ha anche ricordato di aver voluto incontrare nel settembre 2020 tutto il personale del percorso nascita per sincerarsi personalmente della situazione.

L’assessora ha poi riassunto i passaggi che hanno portato alla nomina del sostituto di Benetollo alla guida dell’Apss individuato nella persona di Antonio Ferro in quanto il regolamento prevede in questi casi di nominare il dirigente sanitario più anziano. E ha quindi ricapitolato tutti i principali provvedimenti adottati da lei e dalla Giunta Fugatti per rafforzare la sanità trentina sul territorio come indicato nel programma di sviluppo provinciale: con la valorizzazione degli ospedali di valle in un’unica rete, il potenziamento della continuità assistenziale (guardie mediche), la riorganizzazione di alcune funzioni allo scopo di assicurare la diffusione dei servizi sanitari nelle valli, l’assunzione di 50 infermiere di comunità per gli ambulatori di prossimità, l’attivazione dal 29 giugno scorso del numero 116-117 per garantire agli utenti tutte le informazioni necessarie sulla presa in carico sanitaria.

Quanto al welfare anziani, l’assessora ha dato notizia che l’implementazione di Spazio Argento è prevista entro il primo semestre del 2022. Circa la criticità relativa alle liste d’attesa nella sanità trentina, l’assessora ha ricordato che “la problematica ci accomuna ad altre regioni”. Segnana ha poi augurato buon lavoro alla nuova squadra dell’Apss formata dal direttore Ferro, “che dovrà restituire serenità a tutti. Ad essa viene richiesto uno sforzo progettuale straordinario da oggi fino all’individuazione del nuovo direttore generale”.

L’assessora si è infine scusata con la famiglia di Sara Pedri – la ginecologa scomparsa e non ancora ritrovata dal cui caso ha preso spunto la richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio di oggi – “per aver utilizzato un termine non corretto su di lei rispondendo alla domanda di un giornalista. Non ho conosciuto direttamente la dottoressa Pedri – ha ripetuto Segnana – e mi scuso se ho travisato il suo carattere causando ulteriore dolore ai suoi famigliari”.

Alla relazione dell’assessora è seguito un lungo dibattito al termine del quale l’assemblea legislativa ha dapprima respinto una risoluzione proposta dalle minoranze presentata da Filippo Degasperi che voleva impegnare la Giunta “a promuovere azioni politiche e amministrative che si collochino in sostanziale discontinuità nella gestione del comparto sanitario”, e poi approvato una seconda risoluzione proposta da Claudio Cia e sostenuta dalla maggioranza per “apportare modifiche al sistema sanitario in modo da renderlo più adatto alle esigenze dei cittadini e del personale”. L’ultimo punto del testo impegna l’esecutivo a dare mandato all’Apss affinché vengano migliorate le procedure di verifica e controllo sul clima interno e su eventuali condotte che possano configurarsi come potenzialmente dannose per gli operatori.

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