Noi, accanto alle famiglie ferite

Lo Spazio Ascolto, in via Barbacovi a Trento, è un luogo e uno strumento per essere vicini a chi vive una situazione di difficoltà familiare

Ascolto, attenzione e accompagnamento: si riassume in queste tre parole il nuovo impegno della Chiesa di Trento per essere vicina alle persone che vivono una situazione di difficoltà familiare vuoi per problemi relativi ai legami di coppia, vuoi per difficoltà nel dialogo tra le generazioni, vuoi per situazioni di separazioni e divorzio. Un servizio concreto alla vita, attraverso un servizio alla vita concreta delle persone, si potrebbe dire con uno slogan. Questo si propone di essere lo “Spazio Ascolto Famiglia”. Uno strumento e, insieme, un percorso rivolto a quanti vivono situazioni di sofferenza familiare che non si vogliono ignorare, ma piuttosto accogliere e accompagnare.

La scintilla iniziale del progetto della Diocesi di Trento, che non nasce peraltro in modo estemporaneo, ma prosegue un impegno di anni nella vicinanza alle famiglie che soffrono, viene dall’esortazione di Papa Francesco a prendersi cura della famiglia, espresso nell’Esortazione apostolica Amoris Laetitia, mirabile sintesi dell’impegnativo lavoro del sinodo sulla famiglia che ha colto i “numerosi segni di crisi del matrimonio” e indicato la strada di un “particolare discernimento” per “accompagnare pastoralmente i separati, i divorziati, gli abbandonati”, suggerendo “la necessità di una pastorale della riconciliazione e della mediazione attraverso anche centri di ascolto specializzati da stabilire nelle diocesi”.

“E' stato lo stesso vescovo Lauro Tisi a esprimere il desiderio che all'interno della diocesi di Trento ci fossero alcune persone appositamente formate per dare una risposta al bisogno di informazione, ascolto e accompagnamento delle persone che vivono una situazione di fragilità familiare”, spiegano Annalisa Pasini e Cecilia Cremonesi, portavoce dell'equipe che in diocesi si è attivata per rendere concreto il progetto. Del gruppo di volontari fanno parte anche Tatiana Ravanelli, Giuseppina Lorenzi, don Rolando Covi dell'Area Annuncio e Sacramenti della Diocesi e don Alessandro Aste, Cancelliere vescovile e Vicario giudiziale. “La volontà – precisa Pasini – è stata quella di costruire un luogo dove offrire accompagnamento alle famiglie ferite e, insieme, avviare un cammino di discernimento della situazione”. E' in particolare a separati e a divorziati risposati che si guarda, cioè a quelle situazioni che la Chiesa indica come “irregolari” – con un termine che le stesse volontarie giudicano inadeguato (“anche se tecnicamente corretto”, precisano) – e che, richiama ancora la Amoris Laetitia, richiedono “un attento discernimento e un accompagnamento di grande rispetto, evitando ogni linguaggio e atteggiamento che li faccia sentire discriminati”: perché essi “formano sempre la comunione ecclesiale” e nel prendersi cura di loro la comunità cristiana “esprime la sua carità”. “Chi vive queste situazioni si sente spesso giudicato, si sente in colpa, vive con sofferenza la sua vita di fede”, osserva Cremonesi. “Noi vogliamo far comprendere che è tutta la Chiesa di Trento che si fa compagna di strada a chi vive questo disagio, e lo 'Spazio Ascolto' rappresenta lo strumento flessibile, anche negli orari, per aiutare il discernimento, anche in collegamento con le altre risorse presenti nelle parrocchie e sul territorio”. In questo senso, precisano Pasini e Cremonesi, il nuovo servizio non si pone assolutamente in contrapposizione con altre realtà che operano nell'accompagnamento delle situazioni di sofferenza familiare, come possono essere il consultorio Ucipem e l'associazione Alfid (Associazione laica famiglie in difficoltà), ma si presenta piuttosto come un servizio complementare. “Lo Spazio Ascolto Famiglia è una porta che si apre, una opportunità per esaminare la propria situazione, anche con l'aiuto di esperti, che affiancheranno l'equipe di lavoro”. Chi lo vorrà, potrà avviare un percorso che potrà anche portare a una riammissione ai sacramenti, anche se non è questo necessariamente l'obiettivo, o alla verifica della nullità del matrimonio (si spiega in questo senso la presenza, nell'equipe, del Cancelliere di Curia don Aste).

Già operativo nella sede di via Barbacovi, 4 a Trento, lo Spazio Ascolto Famiglia si può raggiungere con una telefonata (il n. è 0461.891371) o via e-mail spazioascoltofamiglia@diocesitn.it per fissare un appuntamento sulla base della disponibilità dei volontari. “Ci teniamo a sottolineare che questo progetto rappresenta un investimento forte della Chiesa di Trento: chi si rivolgerà allo Spazio Ascolto Famiglia saprà di bussare non tanto a un luogo fisico, ma alla Chiesa di Trento che è pronta ad ascoltare, accogliere e accompagnare”, concludono Pasini e Cremonesi. E' questo lo spirito della nuova iniziativa che ha una forte valenza pastorale e come tale è stata presentata alle recenti settimane di formazione del clero trentino a Villa Moretta.

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