Le domande della sala: “Quale rapporto con la tecnologia?”

Le domande della sala: “Quale rapporto con la tecnologia?”

Facciamo un esempio concreto: la satira è libera o ha dei limiti?

Matteo: Se viene meno la visione della nostra mortalità, viene meno anche quella di moralità. Non abbiamo più paletti di sorta.

Dopo la sua esperienza nello spazio, la sua ricerca è più scientifica o spirituale?

Guidoni: La ricerca è l’avventura della mia vita, la vita nello spazio è stata solo una parentesi. Certo ha cambiato molti dei miei punti di vista: ho toccato con mano, guardandolo dall’esterno, che anche il nostro pianeta è limitato, ma si è arricchito della vita di cui noi siamo solo una delle sue espressioni. Le condizioni di vita nello spazio ci fanno capire che dobbiamo vivere a livello sostenibile. L’acqua potabile è solo una minima parte di quella terrestre e non va sprecata. La tecnologia dovrebbe migliorare la vita di tutti, ma sappiamo bene che non è così.

Ho imparato l’estrema fragilità del nostro pianeta e della nostra vita: la differenza rispetto agli altri corpi celesti è solo quella luce azzurrina che si nota quando tramonta il sole, l’atmosfera.

Il ritiro di Benedetto XVI ha scalfito quella sorta di immanenza aurea che c’era nella Chiesa: una Chiesa che fa i conti coi limiti umani di una persona perde o guadagna?

Matteo: Da credente vedo l’azione dello Spirito su una rinuncia, su un Concistoro che fa emergere un Papa che decide di chiamarsi Francesco …

I social network sono una tecnologia che cambia le relazioni?

Guidoni: La rapida evoluzione della tecnologia sta arrivando al limite della capacità di essere incamerata dagli uomini. Il rischio è che ne diventiamo utenti, senza dominarla, né tantomeno capirne il significato. Per assurdo accade che in un mondo tecnologico faccia timore la scienza, ma si vada alla ricerca dell’esoterico: occorre diventare adulti.

Matteo: La grande sfida educativa sta nel recuperare il senso del desiderio, non il bisogno del mercato. Riuscire a percepire ciò che non si vede …

Non esiste un’altra vertigine: lo spazio da riempire dentro di noi in modo originale e autentico?

Matteo: Libertà e responsabilità hanno già il sapore del limite. Nessuno può esistere, né agire al mio posto.

Siamo sicuri che occorra "rallentare" la tecnologia, che significa porre un freno alla ricerca scientifica, visto che la tecnologia da una parte non e' altro che l'applicazione delle scoperte fatte, e dall'altro serve per permettere nuovi progressi nella ricerca?

Guidoni: Guai limitare la ricerca scientifica, ma quanto delle potenzialità del nostro cellulare usiamo? Forse non tutto ci serve per la vita di tutti i giorni, a parte alcuni settori della ricerca di punta. Come comuni mortali abbiamo ben altre sfide da affrontare, quali l’emigrazione, i cambiamenti climatici … Anche se il navigatore satellitare funziona con la relatività di Einstein …

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