Tutti i libri del beato Rosmini

Uscito il primo volume che cataloga i testi di sua proprietà dal XV al XVII secolo

Uno strumento indispensabile per chi vuole conoscere in profondità il beato Antonio Rosmini (1797-1855), il suo amore per la conoscenza e per la verità. Si tratta del primo volume che raccoglie e cataloga i testi originali dal XV al XVII secolo di proprietà del filosofo roveretano o da lui utilizzati, le raccolte presenti a Rovereto e Stresa. Il grosso testo, frutto di anni di lavoro e ricerche, ha visto la stretta collaborazione di molte realtà istituzionali, tra cui la Sovrintendenza dei beni storico-artistici, librari e archivistici della Provincia di Trento, l'Università di Trento e il Centro studi e ricerche “Antonio Rosmini”, i Padri Rosminiani, l'Accademia roveretana degli Agiati, il Centro internazionale di studi rosminiani di Stresa e il Comune di Rovereto.

Curato da Anna Maria Gonzo, il volume è stato presentato presso Casa natale Rosmini, a Rovereto, lo scorso 30 maggio. Rosmini era un bibliofilo, raccoglieva e acquistava libri su diverse tematiche, ma non per puro collezionismo. Li leggeva, li studiava, si metteva in dialogo a volte in contestazione con i vari autori, e soprattutto li sapeva scegliere quando si trattava di citarli, per lui non tutte le edizioni erano uguali. “Attraverso questa catalogazione possiamo sapere non solo quali libri il Rosmini usò, ma anche come li utilizzò”, ha detto il prof. Paolo Marangon, vice-direttore del Centro studi e ricerche “Antonio Rosmini”. “Il beato si serviva di diverse fonti secondo il tipo di argomento da affrontare”, spiega al microfono di radio “Trentino in Blu” don Gianni Picenardi del Centro internazionale di studi rosminiani di Stresa. “Se si trattava di filosofia ricorreva all'edizione critica del suo tempo più adeguata ai filosofi, invece se si trattava di tematiche di fede cristiana, e in questi testi richiamava filosofi classici non cristiani, la sua fonte non erano più le edizioni critiche dell'epoca, ma le edizioni degli autori cristiani che avevano sviluppato il pensiero filosofico antecedente”.

In merito, don Picenardi fa un esempio: in ambito teologico Rosmini presentava le verità universali di Platone (428-347 a.C.) passando per i testi dello scrittore Eusebio di Cesarea (circa 265-340 d.C.), che nella “Preparazione evangelica” aveva citato il grande filosofo greco. Il volume delle raccolte è inoltre prezioso perchè classifica le annotazioni, le glosse e gli appunti scritti a mano dal Rosmini. Suscita una certa emozione poter vedere la calligrafia del grande pensatore roveretano. E' in fase di preparazione un secondo volume che raccoglierà i testi del XVIII secolo. Un progetto editoriale ambizioso, che trova però l'ostacolo in questi tempi difficili di carenza di finanziamenti, anche se gli interessati intendono proseguire con determinazione il lavoro, è stato anche detto all'incontro.

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