Cavedine, un tempo terra di cereali, oggi di viti e frutta

Cavedine è un nome prelatino che viene citato in diversi documenti risalenti agli inizi dell’anno mille. Nel 1144 si dice Caveteno e nel 1204 è già Cavedeno.

La zona fu abitata dai romani. Lo testimoniano la fontana romana e una stele funeraria sul Doss Fabian fatta erigere da Publius Liamnus.

In epoca medioevale presso la chiesetta di S. Udalrico correva il confine tra le proprietà dei Benedettini di S. Lorenzo di Trento, della Comunità di Cavedine, la Contea dei d’Arco e i possedimenti Madruzzo.

La Valle è ricca di terre a vigneto, frutteto e, soprattutto in passato, a cereali. Il lago e la lunare distesa pietrosa delle Marocche ne fanno attrazioni turistiche uniche.

Lo stemma comunale attuale è una variante di quello tradizionale, è stato adottato il 30 ottobre 1989 ed è rappresentativo dell’unità delle frazioni del Comune. Le tre fasce orizzontali sono rossa in alto, azzurra al centro e argento alla base. La mano di un braccio (a destra) stringe cinque spighe d’oro aperte a ventaglio. Le fasce colorate sono una aggiunta degli anni ’80. Gli ornamenti sono quelli di Comune con fronde legate da un nodo color argento e rosso con cocche e nastri.

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