Ciad, andata e ritorno

Dopo un breve periodo di vacanza in Trentino, don Guido Piva di Pergine, è tornato nella missione di Gagal, nella regione Mayo Kebbi in Ciad per concludere alcune iniziative pastorali avviate. Fra quattro mesi rientrerà in diocesi. Al suo posto andrà don Sandro de Pretis, trentino, ma incardinato nella diocesi di Gibuti, capitale dell'omonimo Stato del Corno d'Africa, attualmente in servizio pastorale a Papua Nuova Guinea, stato indipendente dell'Oceania.

Sono due i sacerdoti diocesani impegnati nel Ciad, dove è stato stipulato, già all'epoca di mons. Gottardi, un accordo di collaborazione fra le diocesi di Trento e la Chiesa africana con la messa a disposizione di sacerdoti per l'attività missionaria. Don Piva, che sta per concludere il decennale di attività, e don Costantino Malcotti di Storo, pure lui rientrato in Trentino per un breve soggiorno, sono gli ultimi due sacerdoti diocesani di un discreto numero di confratelli ad operare in una delle zone più povere dell'Africa dove i cattolici rappresentano il 20% su una popolazione di 100 mila abitanti, dediti soprattutto all'agricoltura, distribuiti in una settantina di villaggi.

Don Piva spera di completare il centro di spiritualità in costruzione nei pressi del pozzo artesiano scavato, grazie al contributo di alcuni organismi umanitari e della stessa prefettura, a Gagal che ristora tutta la popolazione del villaggio e la gente che arriva anche da fuori per rifornirsi dell'acqua, giudicata ottima e oligominerale in base alle analisi richieste proprio da don Piva ad un laboratorio chimico trentino. Il centro di spiritualità è destinato a due famiglie di catechisti per gli incontri di formazione e di preghiera.

Al rientro – ha dichiarato a Vita Trentina – lo aspetta la Vallarsa per un incarico di “presenza spirituale”, conforme al suo spirito eremitico, già testimoniato prima della scelta africana a Luserna, dove ha operato come parroco.

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