Al ritmo di Dio

Durante il suo passaggio in val di Non, il 4 e 5 gennaio scorsi, suor Anna Nobili ha conquistato davvero tutti, anche coloro che, alla vigilia, si mostravano scettici verso una suora che balla in chiesa. Nota al pubblico per le sue apparizioni televisive e per il libro “Io ballo con Dio” in cui racconta la storia della sua conversione, fondatrice della scuola di danza sacra Holy Dance (con sede a Palestrina-Roma e a Foggia), suor Anna ha portato la sua testimonianza e ha danzato durante le Messe festive a Denno, Terres e Sporminore, mentre a Campodenno, Vigo di Ton e Segno è andato in scena il musical che la religiosa interpreta insieme al suo corpo di ballo. L’iniziativa è partita da Luca Pezzi di Campodenno e ha poi coinvolto l’intera Unità pastorale, con le diverse parrocchie che hanno saputo collaborare alla buona riuscita dell’evento.

Nei diversi appuntamenti, suor Anna ha saputo esprimere ogni volta in modo originale il suo rapporto con Dio che passa attraverso la danza. Nel musical “Stop! Dov’è papà?”, ispirato alla figura del figliol prodigo, interpreta una ragazza di oggi, che lascia la casa paterna convinta di trovare la felicità nel divertimento e nella trasgressione. Attraverso dure esperienze di solitudine, disprezzo e abbandono, la protagonista capisce che il suo posto è a casa con il padre, il quale è ben felice di riaccoglierla. Lo spettacolo si chiude con una gioiosa danza collettiva, che trasmette quello che suor Anna ha spiegato anche nelle sue testimonianze: il corpo è tempio dello Spirito, legame privilegiato tra Dio creatore e le sue creature, che possono usarlo per esprimere la loro gioia di essere cristiani. Nella società occidentale, il rapporto con il corpo è ambiguo, viene esibito per scopi commerciali e la mente è ritenuta superiore, ma in altre società la danza è una forma di preghiera riconosciuta da tutti.

Nelle testimonianze durante le Messe, suor Anna non ha voluto essere la protagonista del suo racconto ma ha parlato del miracolo che Gesù ha operato in lei, colmando la solitudine che l’aveva accompagnata negli anni dell’infanzia e della giovinezza trasgressiva. L’incontro con le suore operaie della Santa Casa di Nazaret è stato determinante per capire che Gesù era la sua strada, il traguardo di una vita difficile, dove sofferenze e delusioni trovavano la loro ragione d’essere; su questo punto ha molto insistito nelle sue omelie anche monsignor Lauro Tisi. Attraverso la danza, suor Anna ha poi raccontato il suo amore per Dio: ha preso in braccio il bambino Gesù, lo ha cullato, l'ha portato sull’altare e infine lo ha riposto nella culla. È stato un momento di intenso misticismo, che ha commosso tutti.

Le testimonianze e gli spettacoli (ma è davvero riduttivo chiamarli così) hanno registrato il tutto esaurito. A Campodenno e a Vigo di Ton, sia pure a malincuore, gli organizzatori non hanno potuto accogliere numerosi spettatori per questioni di sicurezza. A Taio, con oltre seicento presenti, tra cui molti giovani e adolescenti, la serata si è conclusa recitando tutti insieme il Padre Nostro, tenendosi per mano. Nessuno è andato via in anticipo, tutti hanno voluto rimanere ancora un po’ immersi in un’atmosfera magica e fuori dal tempo. Nell'incontro con suor Anna e il suo corpo di ballo, le tredici comunità dell’Unità Pastorale Cristo Salvatore si sono sentite unite nella fede e nella gioia e augurano ad altre parrocchie della nostra diocesi la stessa fortuna, quella di incontrare Gesù attraverso la danza, meraviglioso strumento di comunicazione con l’Altissimo.

Licia Campipezzi

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina