Disuguaglianze

L’edizione 2015 del Festival dell’economia di Trento affronta divari e disuguaglianze presenti nel mondo, ma anche le possibilità di rendere quel mondo più giusto

Saranno i temi della “mobilità sociale” e della disuguaglianza il filo conduttore della decima edizione del Festival dell’Economia, che si terrà a Trento tra il 29 maggio e il 2 giugno prossimi. Temi che, attingendo alla cronaca e facendo leva sull’immaginario collettivo, possono venire agevolmente tradotti e rappresentati con l’immagine dei barconi che tentano di attraversare da sud a nord il Mediterraneo per scaricare migliaia di disperati ai confini meridionali di un’Europa non più così opulenta né politicamente coesa, e che appare sempre più incapace di far fronte a questa crisi epocale.

Nei giorni scorsi, presso la prestigiosa sede romana della casa editrice Laterza, la presentazione del programma e degli ospiti attesi al Festival 2015, animata dagli organizzatori e dai rappresentanti delle istituzioni che hanno promosso l’evento: l’economista Tito Boeri, il Rettore dell’Università di Trento Paolo Collini, il “padrone di casa” Giuseppe Laterza, il Presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi.

"Il rallentamento della crescita economica – ha commentato il direttore scientifico Tito Boeri durante la presentazione – ha reso più acuto il tema della mobilità sociale: chi ha ingenti patrimoni ne risulta avvantaggiato e chi invece opera nel mondo del lavoro, anche se è bravissimo, paradossalmente danneggiato, perché non riuscirà mai a colmare il divario di reddito".

Divari e disuguaglianze, la cui analisi verrà affidata a studiosi ed esperti di fama mondiale, in un fitto programma di eventi e conferenze. Il massimo livello scientifico sarà probabilmente toccato dagli interventi di Joseph Stiglitz, economista della Columbia University, e Paul Krugman, docente dell’università di Princeton , entrambi premi Nobel per l’economia rispettivamente nel 2001 e nel 2008. Affronteranno il tema della mobilità sociale muovendo dalle tesi del famoso libro Il Capitale nel XXI secolo dell’economista francese Thomas Piketty, mettendo in luce le disuguaglianze presenti nel mondo, ma anche le possibilità di rendere quel mondo più giusto.

Attorno alle quattro parole chiave “merito”, “opportunità”, “eredità”, “genere” ruoteranno i contributi del festival trentino. L’ambiente accademico degli economisti ha cominciato ad occuparsi della mobilità sociale solo da pochi anni, riprendendo le riflessioni fatte già da tempo dai sociologi. Quando le disuguaglianze dei redditi si allargano troppo, quando il 10% della popolazione detiene il 50% del reddito nazionale e fino al 70% della ricchezza accumulata, le differenze si perpetuano e si amplificano, come processo naturale e inevitabile. Vanno quindi identificate le responsabilità delle forze del mercato e della politica, e – si spera – proposti dei correttivi. Non basta quantificare la distanza fra chi ha redditi più alti e chi li ha più bassi, ma anche la probabilità di colmare il divario nel corso della propria vita. Così come occorre rimarcare l’assenza di diritti politici e sociali per la maggioranza povera del pianeta, indicato come uno dei maggiori ostacoli alla mobilità sociale globale. Tematiche che meritano di occupare il centro del dibattito politico, che fino ad oggi ha offerto proposte molto modeste per ridurre concretamente divari e ingiustizie.

Il Festival sarà inaugurato con una mostra a Palazzo Sardagna, sede del Rettorato dell’Università, che ripercorre la storia di questi suoi primi 10 anni, in cui molto è cambiato nel mondo. Un evento partito come una scommessa nel 2006 e oggi divenuto una realtà consolidata e di respiro internazionale. Tra le presenze istituzionali di livello nazionale, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, per un confronto aperto sui vincoli e le opportunità della fase che attraversiamo; il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, che interverrà al Museo di Scienze di Trento per parlare del rapporto fra “sapere” e benessere economico; il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco tratterà della crisi economica come occasione anche per riflettere sulle lacune e gli errori commessi negli ultimi decenni. Atteso anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

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