Al di là delle “porte”, accanto ai malati

La proposta della Consulta diocesana per la Pastorale della salute nell'Anno Santo della misericordia: visitare gli ammalati, consolare gli afflitti

Papa Francesco, che ha voluto per tutti questo Giubileo straordinario della misericordia, invita a compiere un cammino nel corso di quest’anno. È Dio stesso ad iniziarlo: “L’aiuto che invochiamo da lui è già il primo passo della sua misericordia verso di noi… E il suo aiuto consiste nel farci cogliere la sua presenza e la sua vicinanza. Giorno per giorno, toccati dalla sua compassione, possiamo anche noi diventare compassionevoli verso tutti” (MV 14).

Tale cammino si precisa nella Bolla d’indizione dell’Anno giubilare là dove il Papa propone il percorso concreto delle opere di misericordia corporale e spirituale: eco immediata del vangelo di Matteo (25,31-46) che presenta con estremo realismo i criteri con i quali il Signore, nel suo giudizio, valuterà la vita e la condotta di ciascuno: “Avevo fame e (non) mi avete dato da mangiare… Ero malato e (non) siete venuti a visitarmi…”. Superfluo aggiungere che tali criteri non si limitano all’orizzonte delle belle parole o delle buone intenzioni, ma provocano a muovere mani e piedi dentro uno spazio di quotidianità e concretezza. Varcare la “porta santa” d’una chiesa può essere espressione di “fede autentica”, ma potrebbe anche non esserlo, o ridursi addirittura a pura formalità religiosa. Vi sono, però, altre porte che solo con intimo coinvolgimento e personale partecipazione possono essere varcate: per portare aiuto, per offrire compagnia, per recare consolazione…

In una lettera, che fa seguito alla Bolla di indizione, Papa Francesco offre indicazioni concrete sulle modalità con le quali vivere quest’Anno santo. Egli dice tra l’altro: «Ho chiesto che la Chiesa riscopra in questo tempo giubilare la ricchezza contenuta nelle opere di misericordia corporale e spirituale. …Ogni volta che un fedele vivrà una o più di queste opere in prima persona otterrà certamente l’indulgenza giubilare. Di qui l’impegno a vivere della misericordia per ottenere la grazia del perdono completo ed esaustivo per la forza dell’amore del Padre che nessuno esclude».

Pertanto sì… porte sante, porte della misericordia, porte della carità, ma aldilà e prima di ogni distinzione vi è la certezza che unico è il dono di grazia: da Dio a noi, e – tra di noi – dagli uni agli altri, in un dinamismo di ininterrotta reciprocità.

È un dono tanto sovrabbondante la misericordia di Dio, che necessita di canali molteplici e diversi per raggiungerci: il sacramento della Riconciliazione è il primo, ma non è certo da trascurare quello dell’accostamento a sorelle e fratelli poveri o sofferenti, in spirito di autentica “carità”. Lo conferma, del resto, la stessa parola di Dio: “La carità copre una moltitudine di peccati” (1Pt 4,8).

A tale riguardo, la Consulta diocesana per la Pastorale della Salute intende offrire, di mese in mese, un piccolo aiuto a quanti, singoli o associazioni o comunità, intendano vivere quest’anno giubilare in spirito di vera conversione.

A tutti è possibile, almeno ogni tanto, far visita a un malato, a un anziano non più autosufficiente (sia a domicilio che in casa di riposo); tutti possono avere l’opportunità di offrire solidarietà e consolazione in situazioni di afflizione e di dolore. Farlo da soli non è sempre facile. Né è scontato trovare qualcuno con cui condividere tale impegno. Per questo si proporrà ogni mese un partner, un accompagnatore o un’accompagnatrice… un po’ speciale.

Esplorando il calendario cristiano, infatti, non è raro imbattersi in figure di sante e santi che hanno “toccato la carne di Cristo” servendo gli ammalati. Tra questi ne verrà scelto ogni mese uno, oppure una, di cui su queste pagine saranno presentati alcuni tratti biografici: sarà il nostro “compagno nella misericordia” quando varcheremo le “porte sante” delle case dei malati. Ci sarà di aiuto quando non avremo parole o allorché i nostri gesti ci sembreranno poveri. Ci sosterrà nella consapevolezza che dietro a quella porta non vi è unicamente un malato o un afflitto da consolare, ma Gesù stesso, che non solo attende la nostra cordiale presenza, ma anche di poter entrare a sua volta nella nostra vita: con la sua misericordia. Infatti, sono parole sue: “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” (Mt 5,7).

(La Consulta Pastorale della Salute predisporrà un sussidio nel quale questa proposta è esplicitata con indicazioni più dettagliate e con opportuni suggerimenti per la riflessione e la preghiera. I testi liturgici per la celebrazione della Messa nelle giornate mensili prescelte saranno disponibili in formato PDF sul sito della Consulta: www.diocesitn.it.pastoralesalute).

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