Ferrovia della Valsugana, storia lunga 120 anni

Lo scorso 14 gennaio ha visto il compimento di una felice ricorrenza: i dieci anni dall’inaugurazione del Centro intermodale di Pergine, la nuova stazione ferroviaria integrata con parcheggi e bus per un originale e inedito, per il Trentino, polo della “multimobilità”. Non solo trasporto privato e automobilistico ma una visione innovativa del muoversi e del relazionarsi tra i cittadini del borgo perginese e il resto del mondo.

Sì perché con la strada ferrata, da metà ottocento, e dalle stazioni ferroviarie si pensava proprio ai nuovi orizzonti che si aprivano così che, nel Trentino austroungarico, fin dal 1838 si stava cercando di promuovere a Vienna la decisione di portare la ferrovia in Valsugana, diramandosi dalla progettata linea del Brennero (già da metà ‘800 in funzione a tratti), assieme alle varie altre linee sostenute a fine secolo dal Podestà di Trento Oss Mazzurana.

Così, dopo varie resistenze, finalmente il Governo austriaco nel 1891 varò il progetto, realizzato poi in soli due anni (dal 1893 al ’95) e inaugurando la linea da Trento a Tezze Valsugana (punto di confine col Veneto italiano) il 26 aprile 1896, 120 anni fa. Poi solo nel 1910 da parte italiana si completò la linea fino a Venezia, ma molte difficoltà erano ancora all’orizzonte e lo scoppio della Grande Guerra non ne favorì certo lo sviluppo, che i militari dell’impero temevano, pensando che la ferrovia divenisse un facile accesso al territorio trentino (e per questo imposero un tracciato meno lineare possibile e adatto solo al traffico in prevalenza locale, con raggi ristretti di curvatura della linea…).

Terra di confine, la Valsugana del tempo, che si confrontava quindi con le tensioni e le speranze di conoscenza e di sviluppo oltre il confine col Regno d’Italia, cui guardava con appassionata condivisione di ideali, come poi il valsuganotto e statista Degasperi seppe ben testimoniare: se “il confine è il luogo fecondo della conoscenza” (secondo il teologo tedesco Paul Tillich), la linea ferroviaria della Valsugana era allora un modo per superare quel confine, per esplorare terre, pensieri, commerci e “conoscenze” innovative per il tempo.

Anche il nuovo Centro intermodale ha avuto questo ruolo e questa visione innovativa che la Provincia di Trento ha concordato con Trenitalia e RFI, nel quadro del rinnovo e rilancio della linea della Valsugana (che dal “Piano poliennale di sviluppo” delle FS del 1976 era destinata alla chiusura, come “ramo secco”).

Il Centro ha, per primo in regione, introdotto e realizzato il concetto di integrazione tra i vari mezzi di trasporto – dai pedoni, ai ciclisti, alle auto, ai bus, al treno – per favorire la mobilità e offrire un servizio di qualità che, dal 2005 al 2014 è passato da 660 mila a quasi 1 milione e 573 mila passeggeri all'anno, con i nuovi orari cadenzati e i nuovi treni Minuetto. L’opera è stata una delle prime certificata anche per l’utenza non vedente attraverso appositi percorsi pedonali per raggiungere sia i treni sia gli autobus e rappresenta una delle poche intermodalità complete. Qui, da dieci anni, nel piano d’area di Pergine (con 7 linee) gli autobus interurbani sono tutti sincronizzati sugli orari cadenzati della ferrovia, ottimizzando così il servizio.

La concezione dell’opera risale ad un concorso di idee indetto nel 1998 da Trentino Trasporti (presieduta all’epoca dall’avv. Vanni Ceola e diretta dall’ing. Giancarlo Crepaldi), che lo ha realizzato tra il 2002 e il 2005 su delega della PAT. Il progetto era stato ideato dall’arch. Sandro Aita di Rovereto (che ha pure diretto i lavori, assistito dal geom. Claudio Iachelini), ed eseguito dall’impresa Cosbau, coinvolgendo decine di tecnici, operai e maestranze di molti settori e competenze specialistiche.

Ora, da recenti notizie a stampa, pare all’orizzonte l’elettrificazione della linea, che farebbe entrare davvero la Valsugana nel futuro, migliorando ulteriormente il servizio di trasporto pubblico di valle e rendendolo più ecologico e amico dell’ambiente. Un traguardo importante quindi è all’orizzonte: 120 anni di linea ferrata, verso i prossimi compleanni.

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