Gli ultimi 24 mesi

Dal giubileo episcopale ai viaggi in Arizona e Brasile, dall'Expo al Vigilianum: un'attività intensa che ripercorriamo fino all'apertura dell'Anno Santo

Due anni ricchi di impegni e di incontri importanti. Dalla primavera 2014 (fin qui la documentazione del libro “Vescovo sulle strade del mondo”, edito da Vita Trentina) ad oggi l'Arcivescovo si è speso senza sosta come risulta da questo (certamente incompleto) riepilogo di alcuni eventi.

A fine aprile 2014 mons. Bressan vola in Arizona e in Messico. Con la “Carta Colegial”, assieme ai vescovi di Tucson ed Hermosillo, chiede la beatificazione di padre Eusebio Francesco Chini, il famoso missionario gesuita noneso. Tornerà in Sud America a metà ottobre 2015, per i 140 anni della grande emigrazione trentina in Brasile, fra i circoli trentini.

Da maggio a giugno Bressan celebra i suoi tre giubilei personali: il 50° di sacerdozio, il 25° di ordinazione episcopale e il 15° di servizio a Trento. Il primo “regalo” è la serata “dantesca” organizzata dallo Stat e dal Collegio Arcivescovile con il biblista Gregorio Vivaldelli. “Tutti siamo chiamati dalla vita e da nostro Signore a prenderci delle responsabilità – dice quella sera monsignor Bressan -. Questo comporta fatica e difficoltà, ma anche immense gioie e soddisfazioni, specie se al centro poniamo il rapporto con gli altri e la misericordia”.

A Pentecoste festeggia i cinquant'anni di ordinazione con il vescovo di Lima, mons. Adriano Tomasi. E parla di “cinque decenni trascorsi senza pensare a nostalgie di passato o a una conversione che fosse pienamente raggiunta o alla pretesa di poter governare noi la liberà dello spirito”.

Il 24 giugno è il Comune di Trento a voler rendere omaggio al suo arcivescovo metropolita con l'oratorio di don Marco Deflorian e i testi di don Fortunato Turrini. Due giorni dopo, il 26 giugno, San Vigilio, ospite d'onore è il vescovo di Innsbruck, mons. Manfred Scheurer. A fine mese, festa nella comunità delle Sarche.

Tra i momenti più emozionanti del 2014 ci sono senza dubbio i due incontri con Papa Francesco. Il 28 maggio, durante l'udienza generale, il Pontefice cita pubblicamente il pellegrinaggio della Diocesi di Trento. I fedeli trentini si imbattono poi casualmente nel Santo Padre nella basilica di Santa Maria Maggiore: Papa Bergoglio si ferma a salutarli con tenerezza in un fuori programma indimenticabile. Il 14 settembre, invece, il vescovo Bressan raggiunge il Pontefice a Redipuglia, in Friuli, per la visita al sacrario militare.

Ma in altre occasioni importanti avvicina anche leader di altre fedi e altri Paesi. In luglio inaugura in val di Non il monumento delle vittime del Mediterraneo, nel Giardino della Rosa di Ronzone, in compagnia dell'imam Breigheche e del vescovo di Lampedusa Francesco Montenegro. “Mare Nostrum non è solo italiano. L'Europa ha perso l'anima, la sua missione, presa solo dall'economia”, dice in quell'occasione Bressan.

Il 27 ottobre mons. Bressan incontra a Trento l'arcivescovo metropolita della diocesi ortodossa di Nekresi, Sergiei Chikurishvili. È la prima volta in Trentino per un rappresentante della comunità ortodossa della Georgia. Nel marzo 2015 è la volta del monaco buddista Phramaha Thongratana Thavorn, ospitato con altri tre confratelli al centro Mariapoli di Cadine, dove si svolge una preghiera comune nel ricordo di Chiara Lubich. Il 2 luglio 2015 è mons. Charles Bo, cardinale di Myanmar, arcivescovo di Yangon, amico personale di Bressan, a impreziosire la festa patronale di San Vigilio.

L'impegno verso i più bisognosi che ha da sempre caratterizzato l'opera di Bressan, viene premiato con un incarico di grande prestigio: l'11 novembre il vescovo Luigi Bressan viene eletto al primo scrutinio nuovo presidente della Caritas italiana dall'Assemblea della Cei, riunita ad Assisi. “Anche in un momento di crisi nessuno è tanto povero da non poter dare anche un solo momento di tempo per portare sollievo alle persone”, è l’invito che il neo-presidente rivolge ai cristiani di tutta Italia.

Il 21 e 22 novembre 2015 Bressan convoca al centro Mariapoli di Cadine l'assemblea sinodale sul tema Unità pastorali; il vescovo la definisce “un'operazione ascolto per valutare cosa consolidare e cosa lasciare, un momento di vera Chiesa, in una formula da riproporre”.

Il percorso del Sinodo si conclude il 28 febbraio 2015 con la firma in Duomo degli Orientamenti diocesani: “Questa tappa fa intravvedere nuovi problemi da affrontare con fiducia. È stata una sosta per riprendere il cammino”, è il suo commento.

Il 9 febbraio monsignor Bressan compie 75 anni e li festeggia concelebrando una Messa nella chiesa del Seminario; contestualmente annuncia che, pur dicendosi disposto a lasciare, il suo incarico sarà temporaneamente prorogato

La Chiesa trentina si fa interrogare dall'emergenza migranti. Il 2 aprile, nel Triduo Pasquale alla lavanda dei piedi in Cattedrale, monsignor Bressan invita alcuni dei rifugiati, per lo più pakistani, ospiti a Flavon. Nell'omelia della domenica di Pasqua, la mente e il cuore dell'arcivescovo sono a Garissa, in Kenya, dove sono stati trucidati 150 giovani studenti.“Preghiamo perché cessino tante insensate e cruente stragi”.

Il 22 aprile, nella veste di presidente della Caritas Italiana, monsignor Bressan, sulle pagine di Avvenire, denuncia “le forti responsabilità dell'Europa negli ultimi vent'anni per quanto sta accadendo nel Mediterraneo. Occorre una collaborazione stretta tra le Nazioni. La linea della Caritas è quella di individuare canali umanitari di accesso all'Europa.

Per dare un segnale concreto dell'impegno verso i richiedenti asilo, il 25 maggio il vescovo firma il verbale che sancisce la presa in consegna dell'immobile di nove piani in località Centochiavi, messo a disposizione della Provincia in comodato gratuito per dare un contributo all'emergenza profughi. Si chiamerà “casa della solidarietà”. Pochi giorni prima, il 19 maggio, al termine del Caritas Day, monsignor Bressan guida il debutto della Chiesa all'Esposizione universale di Milano. Tra le 805 pietre collocate nei pressi dell'edicola Caritas all'Expo, rappresentanti le persone, milioni, prive di cibo nel mondo, viene piantato un fiore, segno di speranza. Monsignor Bressan apre la giornata di confronto con la relazione sulla Natura sacra del cibo e con una disamina esegetica. “Il cibo è anzitutto dono di Dio. Il pane è al centro delle richieste nella preghiera cristiana per eccellenza, il Padre nostro”, fa notare nel suo intervento. “Le Scritture conoscono anche l'abuso del Creato. Tanto che si introdusse l'Anno Giubilare per una conversione del cuore, il riposo della terra almeno per un anno e l'ingiusto accaparramento”

Monsignor Bressan, in diverse occasioni, mette in risalto l'importanza del rispetto della natura. Il 19 luglio, nella giornata di commemorazione dei 30 anni della tragedia di Stava, il vescovo afferma: “Trent'anni fa a Stava si sfidarono le leggi della statica e della natura: fare memoria è necessario e le letture ci ricordano che apparteniamo ad un'unica famiglia umana, abbiamo diritti ma anche corresponsabilità”.

L'1 settembre, in occasione della prima Giornata mondiale di preghiera per la custodia del Creato, in Valmalenco, assieme al vescovo di Como, monsignor Diego Coletti, Bressan lancia una petizione ai leader mondiali affinché intraprendano azioni urgenti per fronteggiare il cambiamento climatico. Obiettivo, raggiungere 500 mila firme prima della conferenza di Parigi sul Clima.

Il 9 dicembre l'atteso taglio del nastro del Vigilianium di via Endrici, a fianco del ministro alla Cultura Dario Franceschini. Davanti ai 23 chilometri di scaffali, il vescovo sottolinea come non si tratti solo di una nuova biblioteca, ma di un luogo di incontro culturale, di formazione anche alla realtà interreligiosa, di apertura alla mondialità.

La chiusura del 2015 è all'insegna del Giubileo. Per la Chiesa trentina l'evento inizia il 13 dicembre al centro di accoglienza notturno della Caritas Bonomelli. “Apritemi le porte della giustizia”, è la formula giubilare pronunciata da monsignor Bressan, che sceglie appositamente un luogo che è “riflesso dello sguardo di Dio che ci abbraccia affinché non siamo soli”. Il 19 dicembre viene aperta anche la porta della misericordia in piazza Duomo.

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