“Il tesoro della Chiesa? I poveri”

Ecco i tre elementi che non dovrebbero mai mancare in un programma pastorale secondo don Tisi: alcuni passaggi di un suo intervento

La Chiesa non può essere se stessa, senza l’ascolto orante della Parola di Dio.

Chiesa di Trento, esaminati! Quanto tempo dedichi all’ascolto della Parola? Non tirar fuori la scusa che non hai tempo; riconosci che spesso lo spendi male e che più di una volta valgono anche per te le parole di Geremia: “hanno abbandonato me, sorgente d’acqua viva, per scavarsi cisterne screpolate che non tengono l’acqua” (Ger 2,13). Non si diventa credenti senza contemplazione della Parola di Dio, senza il passaggio della preghiera, di una preghiera che diventa confronto serrato con quella Parola eterna che si è manifestata in Gesù Cristo.

L’Eucarestia fa la Chiesa e la Chiesa fa l’Eucarestia.

Chiesa di Trento, di’ la verità, questa consapevolezza è più dichiarata a parole che vissuta nei fatti!  Riconosci che spesso siedi alla mensa del Signore con svogliatezza e non raramente hai la presunzione di poter fare a meno del Pane della vita. Non si diventa Chiesa del Signore senza una passione profonda per il gesto eucaristico, senza un investimento forte nel sedere a quella mensa che ogni domenica ci consegna il Regno e la gratuità stessa di Dio. Se le nostre eucaristie sembrano  non produrre frutto, non è perché non ne hanno la forza, ma perché chi siede a tavola è svogliato e assente.

Mettere in comune, condividere è la vocazione permanente della Chiesa.

Chiesa di Trento, ammetti con serenità che non raramente ti chiudi a riccio! Ti sembra di poter fare da sola, giudichi con sufficienza gli uomini e le donne che  sognano la comunione e la fraternità, non ti accorgi talvolta che anche fuori dalle tue mura tanti uomini e tante donne stanno lavorando a favore degli altri e dei poveri. Molte volte vanifichiamo il Vangelo per le nostre divisioni, per le nostre autoreferenzialità, per i nostri narcisismi che pensano di poter fare da soli, che ci chiudono al confronto, che ci portano dentro meandri di conflittualità, che diventano per chi sta fuori un freno che ferma e uccide il Vangelo. Di fatto la nostra mancata comunione è una porta chiusa in faccia al Vangelo e gli impedisce di decollare.

Il tesoro della Chiesa sono i poveri.

Così ci ricordano i Padri della Chiesa e S.Paolo ci ripete nel testo dei Galati che la gioia è il segno distintivo della presenza dello Spirito.

Chiesa di Trento, con lucidità riconosci che talvolta ti dimentichi dei poveri! Riconosci che talvolta il volto di chi fa fatica non è sul banco di lavoro, riconosci che talvolta ti perdi in sciocchezze, ti dimentichi del grido di chi è ultimo e sul tuo volto spesso si conoscono più la rassegnazione e la tristezza che non la gioia dello Spirito di Dio!

Non spaventarti, Chiesa di Trento, se trovi in te tanta povertà; non lasciarti schiacciare dal riconoscimento della tua distanza dal Vangelo! Non lasciarti schiacciare dalle tue inadempienze! Cristo non è venuto per i sani, ma per i peccatori; ospita anche tu, come Zaccheo, il tuo Signore; non è il peccato che fa problema a Dio, ma la presunzione di non averne.

Chiesa di Trento, consegna al tuo Signore la tua povertà ed essa diventerà risorsa; va’ e racconta la misericordia di Dio; diventa così porto di speranza per un mondo che ha perso la speranza e che è più impegnato a disegnare scenari di morte che non a valorizzare i volti, a generare conflitti che a produrre fraternità. Hai un grande avvenire davanti, Chiesa di Trento, hai una grande chance, non spaventarti, riprendi il cammino, va’ a casa dal tuo Signore che vuol farti festa.

In conclusione, non voglio entrare nei particolari di una pianificazione pastorale, ma un cosa sola posso dire: nei programmi non manchino mai la Parola, l’Eucaristia, i poveri, e la voglia di confrontarsi con il grido del mondo.

don Lauro Tisi

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