Il parroco che le sostiene: “Qui muore il futuro”

Non ha smesso di fare il parroco a Caivano, in una delle parrocchie martoriate della Terra dei Fuochi, tra Caserta e Napoli. Padre Maurizio Patriciello, anche se ha scritto due libri e denuncia puntualmente su Avvenire le promesse non mantenute in questa terra dimenticata, continua a seguire queste famiglie e gira per loro e con loro l'Italia.

Sono passati ormai vent’anni da quando l’11 febbraio 1994 venne dichiarata per la prima volta lo stato di emergenza per la Campania, e ad oggi nel 2016 la situazione non sembra migliorata, anzi pare aggravata nel corso degli anni.

“Non aspettiamo l'Apocalisse” è il titolo ultimativo del primo libro di Patriciello, basato sull'emergenza ambientale che attanaglia la popolazione campana. Denuncia quanto vivono i suoi parrocchiani, la paura di dover morire, il tentativo di fermare un uragano che devasta ambiente e famiglie: “Nella Laudato Sì' Papa Francesco ha denunciato puntualmente quanto noi vediamo nella nostra terra. I processi finora celebrati hanno dimostrato la responsabilità delle aziende italiane del Nord e centro Italia che grazie alla malavita hanno trovato in questa zona l'eldorado dove si poteva fare di tutto senza rischi. I rifiuti industriali sono più del doppio di quelli urbani: per non pagare le tasse gli industriali li smaltiscono sversandoli in fiumi e laghi o bruciandoli in aperta campagna”.

Padre Maurizio, anche sul palco di Bolzano, non ha nascosto le responsabilità della politica nazionale, lo scarso impegno sul fronte dell'evasione, una certa complicità di alcuni medici che continuano a sostenere che la mortalità in queste zone non è superiore alla media. “Voi medici ci dovete dire perchè nella nostra terra si muore di più!”, ha esclamato ad un certo punto, indignato. Patriciello denuncia poi “il lavoro nero che spesso sta alla base di questo dramma, l'incapacità di tracciare i percorsi di questi scarti industriali che stanno decimando un popolo”. L'emergenza Terra dei Fuochi non è finita, queste madri e questo parroco coraggioso vogliono sentire la vicinanza e la corresponsabilità dell'opinione pubblica del Nord.

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