“Chi è impaurito è manipolabile”

L’invito a “formarsi un proprio giudizio per votare in modo consapevole e responsabile”

Bressanone – Il vescovo di Bolzano-Bressanone Ivo Muser è tornato a dare indicazioni tematiche in vista delle prossime elezioni provinciali. Lo ha fatto in appendice alla relazione programmatica presentata al Convegno pastorale diocesano, lo scorso 8 settembre.

“Con questa elezione – ha detto – vengono gettate le basi per un futuro comune. Per il cristiano partecipare al voto deve essere scontato. Il primo passo è quello di formarsi un proprio giudizio per votare in modo consapevole e responsabile”.

Il vescovo ha proposto una serie di punti. Il primo la giustizia sociale. “Solidarietà e giustizia sono i parametri decisivi per una politica sociale ed economica sostenibile e adeguata al futuro”. “Servono risposte coraggiose, orientate al benessere comune, che sappiano unire e non dividere”. La fede cristiana, dice il vescovo, non è compatibile con l’atteggiamenti di chi vuole “svilire ed emarginare altre persone nonché il nazionalismo e la xenofobia. Forze nazionalistiche hanno sempre un modello consolidato: diffondono di continuo notizie negative, suscitano paure e odio nei confronti degli altri. Persone impaurite sono facilmente manipolabili. Con messaggi semplici, con un chiaro nemico e con appelli alla compattezza e all’unità contro altri, portano alla perdita di solidarietà, all’insicurezza e alla cultura del sospetto e avvelenano la convivenza”.

Pensando a chi verrà il vescovo chiede giustizia. “Ne va della conservazione di un creato che permette alla future generazioni di godere di buone condizioni di vita. Allo stesso tempo, tuttavia, si tratta anche di non lasciare indebitamente in eredità ai figli e ai figli del nostri figli oneri materiali e finanziari gravosi”.

“La dignità e il diritto alla vita – ha proseguito mons. Muser – sono propri della persona dal primo attimo della sua presenza nel grembo della madre fino alla sua morte. La vita della persona è santa e ha sempre a che fare con Dio stesso! Dalla parte di Dio stanno soltanto coloro che si pongono dalla parte della persona. Proprio alle estremità della vita, all’inizio e alla fine, noi uomini dipendiamo dalla protezione altrui”. Di “straordinaria importanza come cellule fondanti della società”, anche “il matrimonio e la famiglia necessitano di particolare tutela”.

Centrali, per la politica di questa terra, sono la pacifica convivenza e il contesto europeo. L’Alto Adige “può essere un modello per un’Europa pacifica. Spesso, in colloqui e incontri, osservo che anche dal di fuori si guarda con interesse alla nostra realtà. I decenni di disputa per l’autonomia hanno portato buoni frutti”. Siamo passati dall’idea che “quanto più siamo divisi, tanto meglio ci comprendiamo” alla convinzione che “quanto più ci conosciamo, tanto meglio ci comprendiamo”.

Infine attenzione a non perdere lo “spirito europeo”. “Nell’attuale dibattito su profughi e immigrazione il concetto di ‘Occidente cristiano’ torna a essere popolare. Ma: non tutto ciò che si riferisce al Cristianesimo è effettivamente improntato al Cristianesimo! Non di rado oggi l’Occidente cristiano viene utilizzato solo come concetto di demarcazione e battaglia contro altri”. “I cristiani – ha concluso citando papa Francesco – hanno il compito di gestire il futuro ispirati dalla forza del Vangelo e non di fomentare le paure. E sono chiamati a infondere motivi di speranza nella società”.

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