Giovani (e non solo) con la valigia

Sono oltre 5 milioni e 100mila italiani nel mondo. L’Europa accoglie il numero più alto (54,1%), in America si registra una presenza del 40,3%

Sono soprattutto i giovani che continuano a partire dall’Italia (37,4%) e i giovani adulti (25,0%), ma si assiste anche a un forte aumento del numero di italiani ultracinquantenni che scelgono di trasferirsi all’estero. Le crescite più sostanziose, con picchi del 78% per gli ultra 85enni, si notano proprio dai 50 anni in su. E’ una delle novità che emergono dal 13° Rapporto Italiani nel mondo, curato dalla Fondazione Migrantes e presentato mercoledì 24 ottobre a Roma.

Complessivamente, nel 2017 dall’Italia sono partite 128.193 persone (+4.117), con un aumento del 3,2% rispetto all’anno precedente. La Germania è la destinazione preferita, seguita da Regno Unito e Francia. Al 1° gennaio 2018 gli iscritti totali all’Aire, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, risultano 5.114.469, l’8,5% dei quasi 60,5 milioni di residenti totali in Italia. Le realtà nazionali più numerose sono l’Argentina (819.899), la Germania (743.799), la Svizzera (614.545). Nell’ultimo anno il Brasile (415.933) ha superato la Francia (412.263).

Dal 2006 al 2018 la mobilità italiana è aumentata del 64,7% passando da poco più di 3,1 milioni di iscritti all’Aire a più di 5,1 milioni. Il 49,5% è di origine meridionale (Sud: 1.659.421 e Isole: 873.615); del Settentrione (Nord-Ovest: 901.552 e Nord-Est: 881.940); del Centro il 15,6% (797.941). Le donne italiane sono 2.459.322 (48,1%), gli uomini 2.655.147 (51,9%). Il 55,3% è celibe/nubile, il 37,0% coniugato/a. Divorziati o vedovi sono, rispettivamente, il 2,5% e il 2,4%. Per quanto riguarda le classi di età i minori sono oltre 765mila (15,0%, di cui il 6,8% ha meno di 10 anni).

Le novità del 2017

Da gennaio a dicembre 2017 si sono iscritti all’Aire quasi 243mila italiani di cui il 52,8% per espatrio, il 36,2% per nascita, il 6,3% per reiscrizione da irreperibilità, il 3,7% per acquisizione di cittadinanza e l’1% circa per trasferimento dall’Aire di altro Comune. Soffermandosi alla sola percentuale per espatrio (52,8%), si tratta in valore assoluto di 128.193 italiani partiti dall’Italia nel corso del 2017 (+4.117, +3,2%). Gli uomini sono oltre 70mila (55%) e le donne oltre 57mila. Importante è il peso delle partenze di nuclei familiari, come dimostrano i 24.570 minori (il 19,2% del totale).

Il 37,4% di chi parte (quasi 48mila persone) ha tra i 18 e i 34 anni.

I giovani adulti tra i 35 e i 49 anni sono un quarto del totale, ma dal confronto con l’anno precedente risulta un aumento di +2,8% (in valore assoluto quasi 900 mila unità).

Una dinamica emergente è quella dei circa 25mila “nuovi italiani”, ossia immigrati naturalizzati in Italia che tra il 2012 e il 2016 si sono trasferiti in altri Paesi e risultano quindi compresi tra gli italiani cancellati per l’estero.

Gli Italiani partiti sono andati in 193 località del mondo, ma soprattutto in Europa (70%) e in America (22,2%) e, più nel dettaglio, nel Sudamerica (14,7%).

Gli expat over 50. Le crescite più importanti tra i nuovi expat si notano dai 50 anni in su. Il Rapporto individua alcune categorie: i “migranti maturi disoccupati”, persone lontane dalla pensione o che hanno bisogno di lavorare per mantenere la famiglia; i “genitori-nonni” che trascorrono periodi sempre più lunghi all’estero con figli e nipoti già all’estero, fino al completo trasferimento; il “migrante di rimbalzo” (chi, dopo anni di emigrazione all’estero è rientrato in Italia per trascorrere la vecchiaia, ma poi, rimasto vedovo o vedova, con figli all’estero, decide di ripartire); il “migrante previdenziale”, pensionato di lusso o sull’orlo della povertà che va in Paesi dove la vita costa poco (e magari il clima è pure migliore): Marocco, Thailandia, Spagna, Portogallo, Tunisia, Santo Domingo, Cuba, Romania le sue destinazioni.

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