Golgota 2019

Anche oggi le persone sono perseguitate e uccise a causa della loro fede

A introduzione della settimana santa il vescovo di Bolzano-Bressanone riprende in una lettera alla comunità diocesana (“Dalla croce alla risurrezione, anche oggi”) i temi trattati più ampiamente nella lettera pastorale di Quaresima, dedicata all’idea e alla pratica della solidarietà. Anche in questo caso il punto di partenza è la croce, evocata nelle parole del Credo, “fu crocifisso, morì e fu sepolto, discese agli inferi, il terzo giorno risuscitò da morte”. Queste affermazioni, spiega Ivo Muser, sono “il cuore della fede cristiana e il centro dell’anno liturgico. In queste poche parole della nostra fede è scritta la storia”.

Quali sono le croci che continuano a essere issate sul Golgota? “Nella sua innocenza, il Figlio di Dio viene condannato ingiustamente a morte e con Lui – così crediamo noi cristiani – vengono crocifisse anche le colpe di noi uomini. Una volta per tutte, da allora ad oggi. Perché anche oggi noi commettiamo errori e abbiamo bisogno del suo perdono – personalmente e anche come comunità umana ed ecclesiale”. “Penso con grande vergogna al male fatto ai bambini e ai giovani attraverso gli abusi sessuali, anche da parte di uomini di Chiesa. Penso ai numerosi crimini commessi contro i bambini di tutto il mondo: i bambini soldato; le prostitute minorenni; i bambini rapiti, che spesso diventano vittime del commercio di organi umani; i bambini che sono vittime della guerra; i bambini in fuga; i bambini abortiti. Sono profondamente rattristato da ciò che viene fatto alle donne attraverso la violenza, l’umiliazione, la pornografia e la prostituzione”.

Mons. Muser torna sul tema della cattiva comunicazione: “Le armi uccidono, ma uccidono anche le parole”, scrive. “Lo vediamo nei social network e non solo lì, quando chi la pensa in maniera diversa viene insultato senza alcuna pietà”. E aggiunge: “C’è ancora un’arrogante mentalità del ‘noi siamo noi’, un nazionalismo altezzoso, un razzismo pericoloso, un populismo economico, un odioso antisemitismo, un terrorismo disumano e aumenta l’esportazione delle armi”. Anche oggi le persone sono perseguitate e uccise a causa della loro fede: “Golgota 2019”.

Ma il Calvario non è che una tappa. Ad esso segue la Pasqua. “Gesù risorge dai morti e con Lui – così crediamo noi cristiani – anche noi torniamo in vita. Una volta per tutte, da allora ad oggi. Perché proprio oggi, in questo mondo pieno di contraddizioni, colpe, sofferenze e morte, la forza della risurrezione è più che mai necessaria”.

Il vescovo di Bolzano-Bressanone spiega i motivi per cui questo nostro mondo complesso ha così bisogno della “forza della risurrezione”. “Per non minimizzare il peccato e le sue conseguenze; per non restare in silenzio a guardare di fronte alla violenza verbale, psicologica e fisica e quando viene distrutta la vita umana e viene devastato il Creato; per non continuare a pensare di dover insultare, escludere o addirittura uccidere gli altri con le nostre parole; per poter condividere i problemi degli altri comprendendo che in quel ‘tu’ posso esserci ‘io’”. Fondamentale è la forza del perdono, “per non scegliere di essere l’uno contro l’altro ma essere uno per l’altro; per non restare indifferenti di fronte alla miseria degli altri”. La risurrezione rappresenta un impegno a riconoscere che la società ha bisogno di essere “tenuta insieme da una rete di solidarietà”, a fare il primo passo nel senso del cambiamento necessario, essendo “pronti a ripensare e condividere il nostro stile di vita”. Tutto ciò, in questa settimana santa e poi via via per tutto l’anno e per tutta la vita, “per non alzare nuove croci, ma abbattere le vecchie”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina