Vendemmie a confronto

Il risultato economico di una campagna commerciale dipende dalla quantità e qualità delle uve dell’annata. Le previsioni per la prossima vendemmia

A  fine giugno 2019 il consuntivo sullo stato del vigneto Trentino  assume i contorni  della normalità, se non fosse per la quantità che appare al di sotto della media  degli ultimi anni, dopo un 2018 che ha fatto registrare produzione eccedente, ma una qualità nel complesso eccellente.

L’inizio di stagione ha creato una certa preoccupazione tra i viticoltori e i tecnici. Il germogliamento ha fatto registrare un anticipo di una settimana rispetto alle ultime annate. L’inverno era trascorso avaro di precipitazioni nevose e con temperature al di sopra della media. Il germogliamento è stato tuttavia assai disomogeneo e diverso da zona a zona, ma anche da varietà a varietà.  Danni, seppure lievi,  sono stati causati dalla nevicata del 5 maggio nei vigneti più in quota e dai successivi abbassamenti di temperatura del 7 maggio. Le piogge insistenti accompagnate dalle basse temperature di tutto il mese di maggio hanno fatto poi temere attacchi  fungini incontrollabili. Il freddo dei primi di maggio ha inoltre causato in diverse plaghe viticole fenomeni di filatura dei grappoli, soprattutto nelle zone collinari, mentre le folate di vento, accompagnate da temporali, hanno provocato rottura di apici e di interi tralci sulle varietà caratterizzate da vegetazione assurgente quali Marzemino e Teroldego.

A fine giugno il vigneto Trentino fa registrare un buono stato vegetativo e fitosanitario. La peronospora, nonostante la piovosità di maggio, è stata frenata dalle basse temperature. Ma quelle di fine mese mettono in allerta i viticoltori. L’oidio, trova nelle alte temperature attuali facile esca, ottimamente contenuta con interventi mirati.

Terminata da una settimana la fioritura in tutte le zone viticole, ad allegazione avvenuta, si può fare una prima previsione per la prossima vendemmia, che pur con qualche punto di percentuale in meno,  dovrebbe rientrare nella norma. Lievi quantitativi in meno (5-10%) dovrebbero segnare il Pinot grigio e lo Chardonnay. Un calo di circa il 15% ,dovrebbe registrare il raccolto del Traminer aromatico. Produzione normale dovrebbero dare i vigneti di Muller Thurgau e Sauvignon  tra le uve a frutto bianco e Merlot, Cabernet, Marzemino e Teroldego tra quelle a frutto rosso.

Salvo un’ estate assolata e calda, la qualità si prevede per ora buona. Ma la cura e l’attenzione che i viticoltori stanno ponendo in vigna, a fine operazioni in  campo di cimatura, sfogliatura e distensione dei grappoli, fanno presagire un’ annata  tutto sommato normale.

L’eccellente produzione di uva dello scorso anno ha creato notevoli difficoltà di mercato a livello nazionale.  L’elevata offerta di vini ha comportato abbassamenti di prezzo, ritardi nelle ordinazioni e smaltimento lento delle scorte talora accompagnato da mancati ritiri. In Trentino nonostante la produzione notevolmente superiore alla media le conseguenze sono state minori. All’eccedenza quantitativa faceva riscontro una qualità superiore alla media. Il clima favorevole dell’ultima parte della stagione ha consentito infatti una più lunga permanenza dell’uva in pianta ed una conseguente maturazione più completa. Non va trascurato il positivo apporto all’esito della campagna commerciale fornito da Cavit. Al Consorzio di secondo grado le cantine sociali hanno conferito una percentuale di vini che in molti casi si avvicina al 100% della disponibilità.  A fine giugno i ritiri risultavano quantitativamente elevati e coerenti agli accordi stipulati dopo la vendemmia. La quantità dei ritiri risulterà a fine campagna pari a 450 mila quintali. Rispetto ai 350 mila del 2017, anno caratterizzato dalla forte gelata di aprile. 

Può essere utile un confronto con la vendemmia 2018. I dati  sono  stati forniti dal Consorzio Vini del Trentino in occasione del recente festival del vino che ha sostituito la tradizionale mostra dei vini. Autore del fascicolo è il perito agrario Claudio Tonon che gestisce l’ufficio tecnico del Consorzio. 

La produzione media di uve degli ultimi dieci anni rilevata dalle aziende socie del consorzio ammonta a 1.188.000 quintali. Nella vendemmia 2018 (fra le più abbondanti che il Trentino ha conosciuto) la produzione dei soci ha raggiunto la cifra di 1.336.753 quintali suddivisi in 1.028.246 quintali di uve bianche ( pari al 77%); 308.057 quintali di uve nere ( pari al 23%).

Rispetto al 2017 (gelata) si è assistito ad un incremento medio di circa il 36%). Seguono i dati  riferiti alle singole varietà. Pinot grigio 441.463 quintali (33%); Chardonnay 368.603 quintali ( 27,6%); Muller Turgau 123.782 quintali (9,3%); Teroldego 90.082 quintali (6,7%); Merlot 74.301 quintali (5,6%); Marzemino 32.824 quintali (2,5%. Le uve di varietà resistenti ammontano a circa 3800 quintali.

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