Erano tutti e nove pendolari, studentesse e lavoratori partiti come ogni mattina dai loro paesi della Val Venosta – perfino una giovane mamma che portava il latte al bambino nato prematuro all’ospedale di Bolzano – le vittime della frana che alle 9.01 di martedì 13 aprile ha travolto i due vagoni del treno Malles Merano. Il bilancio della più grave sciagura ferroviaria dell’Alto Adige (anche 28 i feriti) poteva essere ancora più pesante se il treno fosse caduto nelle acque dell’Adige lì nella stretta gola fra Castelbello e Laces. Esclude le responsabilità delle ferrovie provinciali, la magistratura indaga sulle infiltrazioni di acqua (provenienti forse dall’impianto irriguo sovrastante) che hanno provocato lo smottamento di 400 metri cubi di materiale.
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