Azoto da calciocianamide, gerani filanti, cancro dei rami

AZOTO DA CALCIOCIANAMIDE. La calciocianamide  è un concime azotato poco conosciuto dai più che fanno orto e giardino. E’ un fertilizzante minerale  ricco di azoto  e dotato di una buona azione insetticida e diserbante. Si adatta alla concimazione di verdure da foglia precoci quali cicorietta, lattuga e lattughino da taglio, ravanelli, valeriana e crescione, primizie primaverili dell’orto che d’ora in poi si possono iniziare a  seminare in serra o minitunnel. Non è necessario letamare se questa operazione è stata eseguita lo scorso anno. Diversamente è utile distribuire in superficie della cenere di legna e/o della fuliggine che hanno azione antisettica. La calciocianamide tuttavia ha bisogno di essere distribuita a distanza di almeno una settimana dalle semine.

GERANI FILANTI. le piante di geranio tenute all’interno dall’autunno a svernare in locale arieggiato in questi giorni stanno iniziando a germogliare. In situazioni ottimali hanno già sviluppato dei getti lunghi e filanti, di colore biancastro a causa della carenza di luce e dello spazio ristretto. E’ utile quindi assecondare la nuova vegetazione bagnando moderatamente il substrato senza fornire per ora del fertilizzante. E’ anche consigliabile una sommaria potatura di accorciamento sia per i gerani edera che per i pelargoni. Se la luce è poca portare i vasi vicino a  finestre o lucernari. Attenzione: i getti filanti tagliati non vanno bene per farne “cuori” di propagazione o talee.

CANCRO DEI RAMI. Nella potatura delle poche piante da frutto coltivate  a scopo di consumo familiare vicino a casa è bene osservare lo stato di salute di rami e corteccia. Si possono notare gli ammassi rossastri di uova di acari o uova nere o grigiastre di afidi, manicotti biancastri di cocciniglie, larve o crisalidi o adulti di insetti svernanti sotto la corteccia. Ma anche molte malattie da fungo svernano sulle piante o nelle foglie morte cadute a terra.  Tra i funghi più dannosi negli ultimi anni figura quello che provoca il cancro dei rami. Vive sotto la corteccia di alberi vecchi o già deperiti da altre cause ( attacchi parassitari, scarsa concimazione, errate potature). Provoca danni riferibili a ferite sui rametti più giovani, sollevamenti della corteccia, disseccamenti e colature di resina e quindi uno stato di generale deperimento vegetativo. Sui frutti causa tacche e depressioni che portano alla spaccatura della polpa.  Il trattamento migliore è quello a base di rame o ossicloruri da effettuarsi ai primi tepori primaverili prima della schiusura delle gemme, usando dosi elevate.

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