Bondone, regno dei carbonai

Verso la fine del 1300 si trova un “item Vassallis Villae Bondono, Plebis Condino”. La sua origine pare analoga a quella del Comune di Bondo, da un celtico Bunda o da un antroponimo germanico Bondo.

Nel Medioevo fece parte con Darzo e Lodrone della Contea Lodron. Della Contea e della pieve di Condino, poi del distretto giudiziario di Condino e fino al 1915 del Capitanato distrettuale di Tione faceva parte anche la Valvestino, che nel 1860 optò per l’Austria. Col R.D. 586 del 15 marzo 1934 divenne della provincia di Brescia. Il lago sul quale si affaccia è interamente lombardo.

L’economia in passato poggiava sul carbone di legna. Oggi la “carbonada” alimenta il turismo di passaggio attirato anche dai pittoreschi fienili e dall’incantevole paesaggio.

Lo stemma, adottato nel 1988, è troncato e semipartito. Nella metà superiore su fondo d’argento il profilo in verde dei monti Calva e Tornione sovrastante l’azzurro del lago d’Idro e l’oro del castello di S. Giovanni.

Nella metà inferiore su campo rosso c’è un leone rampante d’argento con nodo d’amore nella coda, a destra in nero e oro su campo d’argento una catasta di legno di carbonaia.

Gli ornamenti esteriori sono quelli di Comune con fronde legate in argento, rosso, oro e oro e nero con nastri.

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