Cavareno, mele e turismo

In dialetto si dice Ciavarén. L’origine del nome è curiosa. Va posta in relazione con la Cavarina gens che appare su un’iscrizione latina trovata in zona e con il nome della divinità Cavar.

I primi documenti datati 1340 citano un Cavarenum, mentre un urbario tedesco del 1350 riporta un Kaureien.

La Val di Non fu dei Galli Cenomani, poi dei Romani e quindi dei Franchi. Nel 1207 fu donata da Corrado II al vescovo Udalrico II e da allora divenne del Principato di Trento. E Cavareno con l’intera Valle. Il Comune è privo di castelli o sedi di potere. La sua economia era esclusivamente agricola. Oggi è centro turistico estivo e invernale apprezzato per la sua posizione e le sue strutture ricettive.

Il campanile ricorda l’antica pieve (1537), la chiesa di S. Maria Maddalena è del 1874. La piazza con la sua pregevole fontana è circondata da case signorili.

Lo stemma è stato riconosciuto il 29 luglio 1929. Raffigura un’ara romana rossa su campo argento e poggiante su un prato verde. Origine e significato non sono noti. Non vi sono documenti nemmeno nell’archivio regionale. L’emblema non reca ornamenti esteriori.

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