Cles, nel verde dei campi di mele

Lo stemma di Cles

Poco dopo il Mille si cita un de Clesio, poi Cleis e de Ciavasse e infine nel 1220 de Clesio. Se questa menzione è esatta il toponimo potrebbe derivare dal preromano Ciavasses, ma è più attendibile derivi da Clavas, un casale nei pressi di Cles. Altre fonti risalgono al latino Ecclesiae ricordando che i clesiani nel 1185 erano Ecclesienses. Cles è borgata molto antica. Il 29 aprile 1869 venne alla luce ai Campi Neri la famosa “tavola clesiana” documento capitale per la storia del Trentino. Dal 1207 al 1803 è stata dominio del vescovo di Trento. Diede i natali a Bernardo Clesio, vescovo e sagace giurista. è la capitale della Val di Non, distesa su una spianata al cospetto del bacino di S. Giustina. La copiosa produzione frutticola confluisce nei magazzini aderenti alla OP Melinda. Altre attività sono artigianato e commercio. L’ampio terrazzo in sponda destra del Noce accoglie le sue frazioni: Dres, Maian, Mécel, Dres.

Lo stemma adottato il 9 settembre 1939 reca i colori della famiglia dei de Cles. Partito in verticale reca a destra su fondo argento con disegno rosso e a sinistra colori inversi. Raffigura una chiesa con campaniletto. Gli ornamenti sono di Comune con fronde legate con nastri tricolore a punte bifide.

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