Diventare tigre, per superare insicurezze e paure

Interessanti gli albi illustrati che si rivolgono ai ragazzini facendo leva sui loro stati d’animo, sui loro atteggiamenti, sulle loro sicurezze e insicurezze, paure e certezze. Come “E se fossi una tigre?” (Sinnos – età 7+), un libro dedicato ai bambini timidi e gentili che prendono coraggio, trovandosi poi quasi spaventati della forza nascosta in loro che non sapevano di avere. Il protagonista di queste pagine non ha un nome, perché sta per tutti i bambini che, come lui, hanno paura di uscire la mattina. Ad aspettarli, nel parco, ci sono sempre tre giganti che guardano, guardano e guardano. È per questo e per tutta l’incertezza e l’insicurezza del mondo di fuori, che questo bambino vorrebbe essere una tigre. Non un cane, non un pilota, né un re, né un pinguino: una tigre. Per esserlo, e muoversi sicuri in ogni situazione, bisogna prima di tutto farsi crescere la coda, poi ondeggiare nei movimenti, imparare a ruggire forte e proiettare un’ombra terrificante. Ma… c’è un ma: l’amica del cuore può avere paura di una tigre e scappare via. Nei pressi della scuola, però, luogo conosciuto e sicuro, non c’è più bisogno di essere una tigre. E, siccome anche le tigri più feroci ogni tanto devono fare pipì, anche il bambino pian piano torna bambino e insieme agli altri suoi compagni, varca i cancelli della scuola, mentre tutte le loro code rimpiccioliscono.

Come in tutti gli albi illustrati, un ruolo fondamentale lo hanno le figure, senza le quali le parole perdono di significato, mentre insieme sono molto potenti. Figure e parole che parlano di gentilezza e di aggressività, timidezza e coraggio, autostima. Tante le letture che si possono dare a questo albo e tanti anche i punti di vista che si possono assumere leggendolo e osservandolo. Concorrono alla narrazione anche i versi di copertina che ambientano la vicenda in una grande città, che allo stesso tempo è anche una foresta, e la forma del libro orizzontale, che segue i movimenti e le trasformazioni di questo bambino-tigre: prima da sinistra a destra e poi, superato il punto di svolta, da destra a sinistra per riconquistare l’equilibrio dell’essere se stessi. Interessante il gioco che, iniziando in copertina, si instaura tra immagini e ombre quando i bambini proiettano ombre da tigre e viceversa, la tigre un’ombra di bambino. Un continuo rimando di significati perché ogni lettore possa trovare quello che è meglio per lui. Un libro divertente, arguto e per niente didascalico.

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