In dialetto si dice Péi. Nel 1200 era invece Pei-lio, ma più tardi diventa, come oggi, Peio. Potrebbe essere ricondotto al personale latino Pellius che si rifà al celtico Pellus.
Acque minerali e ferro sono l’impronta della storia della Valle di Peio. Lo sfruttamento delle miniere iniziò nel 1464 ad opera dei Thun. I minatori vennero dalla Valcamonica e Valtellina. L’attività mineraria fu sospesa nel 1857.
La sede del Comune è a Cogolo, che con Peio Terme e Peio antica fonte, accomuna Celedizzo, Comàsine e Strombiano. Spettacolare il paesaggio alpino. Il paese è sede dello stabilimento per l’imbottigliamento della nota acqua minerale. Le principali risorse sono artigianato, confezioni e turismo. Gli impianti di risalita raggiungono il Doss dei Gembri (m. 2313) e le sue piste da sci.
Lo stemma, già utilizzato per scopi privati, è stato adottato il 30 settembre 1982. Allude alle terme: su scudo appuntato d’argento, campeggia una fontana a due vasche sovrapposte d’oro, nero e rosso, con tre cascate azzurre dalla più alta alla seconda e con due dalla seconda a terra. Gli ornamenti sono di Comune con fronde di alloro e acanto (ma in uso sono di alloro e rovere) legate da un nodo di argento e rosso con cocche e nastri.