Se di Siria in qualche modo si parla, c'è un'altra guerra che invece è ignorata dai mezzi di informazione italiani: il conflitto in Yemen. Al quale l'Italia partecipa, indirettamente: da qui partono infatti le bombe che l'Arabia Saudita sgancia sui ribelli Houti e sui civili.
La quinta edizione di “Seafuture” a La Spezia promuove affari per il settore militare. E la Marina militare italiana, denuncia un cartello di associazioni e movimenti, cerca di piazzare le sue navi dismesse a regimi autoritari.
C’è un settore dell’economia mondiale che non è in crisi e, anzi, registra robusti segnali di crescita: quello della produzione e del commercio delle armi. E oltre tutto poco trasparente.
Un recente, dettagliato rapporto dell’Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e Politiche di Sicurezza e di Difesa (OPAL) di Brescia rivela le consistenti forniture dall’Italia di armi e munizioni a paesi in zone di conflitto.
una delle cause che ha un peso non indifferente nei conflitti è la vendita di armamenti da parte dei governi occidentali, supportata da istituti bancari che svolgono la funzione di intermediari. Per questo il Gruppo missionario di Ledro ha scritto a Unicredit. Che ha risposto.
Chi ha ucciso Giulio Regeni, il ricercatore italiano, originario di Fiumicello in provincia di Gorizia, 28 anni, al Cairo per ragioni di studio?
Che relazione c’è tra traffico d’armi e quella che papa Francesco ha chiamato in più occasioni la terza guerra mondiale “a pezzi”? E qual è il ruolo dell'Italia? L'analisi di Giorgio Beretta della Rete Italiana per il Disarmo.
Nel 2014 l’Arabia Saudita è diventata il primo importatore di armi al mondo.
Sono passati 25 anni dall'approvazione della legge n. 185 del 1990 sull'esportazione di armamenti. Oggi più a rischio trasparenza e controllo.
Nel corso del 2014 sono aumentate le importazioni di armi sul piano globale – con un incremento del 52% -, ma in particolare in Asia e in Medio Oriente.
Banche e traffici d'armi: si rilancia la campagna di pressione alle “banche armate”, che compie quindici anni. Facciamo il punto con Giorgio Beretta, analista di Opal e collaboratore di Unimondo.
Il governo italiano intende proseguire il controverso programma dell'aereo cacciabombardiere F-35, sì o no? E verso quale modello di Difesa intende andare l'Italia.